Nelle giornate scorse si sono verificati forti venti che hanno messo in ginocchio la nostra provincia; come sempre, l’estremo carico di lavoro è ricaduto completamente sull’organico ordinario dei Vigili del fuoco del Comando di Terni.
La centrale operativa del 115 è stata sommersa, nel giro di poche ore, da centinaia di richieste di intervento che hanno messo in seria difficoltà il normale sistema d’emergenza, già flagellato dai tagli delle risorse e dall’esodo del pendolarismo.
Quando questa O.S. ha espresso la necessità di raddoppiare i turni per poter alleggerire i carichi di lavoro del personale, ci siamo dovuti scontrare con l’improvvisazione e le isterie di chi non sa gestire una condizione appena al di fuori dell’ordinario.
Solo dopo innumerevoli pressioni e il benestare del direttore regionale, il Comando di Terni ha finalmente autorizzato gli straordinari, seppur con le solite procedure che puntualmente siamo a criticare: nepotismo, telefonate a casa all’ultimo minuto ecc. ecc.
La situazione di emergenza che si è creata in Umbria, causa del forte vento, è la riprova che le nostre continue denunce sulla crisi del CNVVF non sono campate in aria. Subiamo una dirigenza ingessata dalle logiche del Ministero dell’Interno e alle incapacità dei Prefetti messi a capo di una macchina del soccorso a loro completamente sconosciuta.
Il recente “Riordino” taglia organici vede quasi azzerato il turnover, blocca i richiami dei precari a cui è stato azzerato il fondo, chiude i nuclei specialisti. Il numero complessivo dell’organico del Corpo Nazionale ci vede agli ultimi posti in Europa, con una media di 1 Vigile ogni 15.000 abitanti contro una media europea di 1/1000 abitanti.
Per non parlare della carenza cronica di automezzi ed attrezzature, siamo costretti quotidianamente ad operare con mezzi vetusti nel nome del soccorso.
Senza dubbio il maltempo e il fortissimo vento hanno causato danni ingenti in regione, ma una struttura come i VV.F. ha il dovere di essere pronta e preparata con uomini e mezzi per affrontare qualsiasi situazione emergenziale.
Vogliamo porre anche una domanda ai cittadini e alle istituzioni: in questi eventi dove sono gli enti locali, dove sono tutte le risorse economiche investite in piani di Protezione Civile e volontariato? I cittadini si rivolgono agli unici professionisti del soccorso, i Vigili del Fuoco, la cui unica colpa è quella di non avere risorse e una classe dirigente inadeguata.
Vogliamo pertanto denunciare lo stato di crisi del Corpo Nazionale VV.F. e pretendiamo un concreto progetto di rilancio del dispositivo di soccorso!
Aderente
alla FSM