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"Inaffidabili" o "pataccari"?


Molti numeri delle misure del governo sulle pensioni sono ancora da chiarire: quanto, a chi, a quali condizioni e quando. Se questo non è chiaro, tutto il resto è propaganda di governo.
È chiaro invece che l'APE è una mostruosità, fare un mutuo per andare in pensione e pagare pure una assicurazione contro il rischio che si muoia prima dei 20 anni di durata delle rate. Ma siamo matti?
Così pure è chiaro che i soldi che il governo metterà sulle pensioni vengono tutti dai pensionati stessi, che hanno subito un salasso ben superiore ai 6 miliardi che il governo dichiara di voler ridistribuire scaglionati nei prossimi anni.

Tutti ricordano il pianto del ministro Fornero sulle pensioni. Bene si piangeva anche sul blocco delle indicizzazioni sulle pensioni degli operai e degli impiegati. Non sulle pensioni d'oro per capirci. Ci hanno portato via una bel po' di soldi.

Infatti é dal 2012 che siamo creditori; nel 2015  con la sentenza la Corte Costituzionale 70/2015  riconosceva il danno, dopo 20/30 gg il governo ha riconosciuto ma con importi da “rapina”. Alcuni esempi:
pensione lorda 2011:
1500 euro avrebbe dovuto avere 3124,24 euro di arretrati e ne ha avuti solo 658,5 cioè il78,90% in meno
2000 euro avrebbe dovuto avere 4.061,98 euro di arretrati ma ne ha avuti solo 437,9 cioè il 89,20% in meno
e così via fino ai 2800 euro lordi di pensione ai quali sono stai pagati 306,1 euro contro i 5109,40 che doveva avere il 94,40% in meno.
dai 2900 euro lordi più nulla con perdite oltre i 5000 euro annui. Più è alta la pensione lorda meno prendi.

Abbiamo raccolto i ricorsi e le cause, in perfetta solitudine, perchè i sindacati  CGILCISLUIL si rifiutavano di fare alcun tipo di causa legale, curioso no? Qualcuno aveva promesso “cause pilota” ma si sono perse le tracce; cosa sia avvenuto non si sa. Propaganda o malafede?

ma ecco il testo dell’accordo tra Governo e CGILCISLUIL :
punto9. perequazione dei trattamenti pensionistici
“ il Governo si impegna sin da ora, dopo il termine previsto dell’attuale meccanismo di rivalutazione dei trattamenti pensionistici per “fase di importo”, a introdurre un sistema di perequazione basato sugli “scaglioni di importo”, confermando a partire dal 2019 il ritorno al meccanismo già previsto dalla legge 388/2000.
Si impegna a valutare la possibilità di utilizzare un diverso indice per la rivalutazione delle pensioni, maggiormente rappresentativo della struttura dei consumi dei pensionati, e a valutare la possibilità di recuperare parte della mancata indicizzazione ai fini della rivalutazione una tantum del montante nel 2019.”
Fin qui il testo. Ma quale meccanismo attuale? se sono in corso centinaia di cause.

Più che un accordo, é un tentativo ingannevole per sviare l’attenzione dei pensionati, perchè basta leggere la “deforma”  per la quale siamo chiamati a votare il 4 dicembre per scoprire che, qualora non prevalga il NO, le decisioni della Corte dovranno uniformarsi alla volontà del Governo e quindi nel 2019 ( forse prima) ci spiegheranno che non abbiamo diritto a nulla?

Ma, invece, se prevale il NO potremo davvero fare una discussione che mette al centro la condizione sociale anche dei pensionati!

Sono pensioni di operai, impiegati, infermieri, tecnici, polizia, vigili del fuoco, insegnanti ecc. ecc. che hanno versato oltre 40 anni di contributi, e magari sono stati i più forti sostenitori dei sindacati confederali, come si fa a considerarli ricchi?
Ce ne sono anche di più alte, certo, se hai versato contributi maggiori.  Privilegiati? NO, non facciamo confusione con le pensioni “della politica”; hanno un altro portafoglio.

Stiamo parlando di aumenti che dovevano essere riconosciuti nel 2012, cioè bisogna aspettare otto anni per : “valutare la possibilità di recuperare parte della mancata indicizzazione….. una una tantum del montante nel 2019”; si  accetta , sin d’ora che siano ridotte le somme dovute, senza alcun interesse legale e senza alcun aumento della pensione futura.

Siamo di fronte ad un tentativo ingannevole per sviare l’attenzione dei pensionati di “tenere buona la gente” perchè si vota!

Infatti,  i pensionati e le pensionate si rivolgono “ai sindacati” per capire che fare, chiedere consiglio… gli verrebbe suggerito di fare una raccomandata (a loro spese) per interrompere la prescrizione.
E l’accordo? Ma se faccio un’accordo a nome di tutte e tutti perchè devo scrivere all’INPS? ma allora perchè l’hanno fatto?

Si aggiunga, a riprova della malafede, che tutti sanno benissimo che le domande amministrative devono essere fatte in via telematica pena l’inammissibilità.
Dunque una lettera RR è priva di valore giuridico.

In secondo luogo se anche i termini di prescrizione possono essere interrotti, non possono essere interrotti i termini di decadenza con la conseguenza che i pensionati rischiano di restare privi di tutela nei confronti dell’INPS.

Già i Tribunali di Palermo, Milano, Brescia, Genova e la Corte dei Conti dell’Emilia Romagna hanno rimesso alla Corte Costituzionale il giudizio di legittimità del famigerato decreto legge 65/2015, convertito il legge 109/2015 e altre cause sono state vinte e altre sono in corso.

Anche la Corte dei Conti della Lombardia ci ha riconosciuto che la modalità di ricorso seguita è corretta, all’udienza del 25.10.16 ha disposto la sospensione del procedimento attivato in attesa della sentenza della Corte Costituzionale e entro tre mesi da quella data riprendere la discussione.

Otterremo nulla perchè la Corte darà ragione al Governo che è giusto non adeguare le pensioni?

Sarà forse il caso che i pensionati aprano occhi e orecchie e non seguano chi ha scelto di sostenere il proprio partito o Governo raccontando “favole” anzichè difendere chi dovrebbero rappresentare.

Diventa sempre più necessario costruire una forza alternativa a CGILCISLUIL, autonoma da partiti e governi, dei pensionati e pensionate senza aspettare il 2019, ma soprattutto combattere l’idea di essere contrapposti ai giovani ed al loro futuro ma raccontando che soltanto una pensione pubblica può essere il futuro anche per loro così come il lavoro debba essere tutelato dai diritti e non ridotto alla precarietà e allo schiavismo dei voucher.
Per questo ho deciso di aderire alla USB PENSIONATI
Costruiamo un NO diffuso e consapevole dei pensionati alla politica sociale del Governo che non vuole discutere con nessuno e decidere sui problemi delle persone a seconda delle scadenze elettorali.

 

Dario Filippini