“La prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e il miglioramento delle condizioni di lavoro dipendono prima di tutto dalla conoscenza dei rischi ai quali si è esposti ogni giorno durante lo svolgimento della propria attività lavorativa e dalle misure di prevenzione e protezione che si possono mettere in campo” (dal sito www.inail.it).
E’ stata fatta passare come la banale caduta di un controsoffitto, come un incidente che poteva accadere dappertutto anche nelle nostre case ma, con il passare delle ore, dopo i primi rilievi tecnici le problematiche sono apparse molto più serie, tanto da adottare nell’arco di qualche giorno il provvedimento di evacuazione dell’ intero stabile di Firenze Porte Nuove, ad eccezione dell’ala adibita ad ambulatorio. Il personale verrà distribuito tra la Direzione Regionale in Via Bufalini (in procinto di trasferirsi nella sede oggi inagibile), Villa Lemmi e la sede del Centro Polidiagnostico in Via degli Orti Oricellari.
Ora c’è da affrontare l’emergenza per assicurare le migliori condizioni di lavoro ed adottare tutti i provvedimenti perché la sede INAIL di Firenze continui a funzionare erogando i propri servizi e svolgendo i propri compiti istituzionali.
Certo appare paradossale che tutto questo avvenga all’INAIL, che ha nella propria mission la sicurezza nei luoghi di lavoro e in virtù di tale compito eroga finanziamenti alle imprese, finanzia la messa in sicurezza degli edifici scolastici, fornisce informazione e formazione ai singoli soggetti previsti dal d.lgs.81/08: RSPP, ASPP, RLS…
Ci piacerebbe pensare che Firenze sia un caso isolato nel panorama Inail. Ma purtroppo non è così e se si procedesse ad una capillare verifica sulle condizioni di sicurezza delle sedi/strutture, ci si accorgerebbe che diverse di queste presentano problemi più o meno gravi, anche a causa dei continui limiti di spesa che riducono al minimo gli interventi di manutenzione sia essa ordinaria che straordinaria.
Chiediamo quindi all’Amministrazione una verifica urgente di tutti gli stabili presenti sul territorio nazionale e la puntuale informazione alle OO.SS. e agli RLS sulla situazione riscontrata. Chiediamo che venga ripensato l’intero piano previsto per l’adeguamento degli spazi negli uffici pubblici, che deve diventare l’occasione per ridurre non solo gli spazi ma anche per ripristinare condizioni di sicurezza e assicurare condizioni di vivibilità e di confort migliori di quelle attuali. Ci sono sedi con problemi di microclima, presenza di amianto negli edifici, con impianti di riscaldamento vetusti, onerosi e inefficienti, impianti di condizionamento assenti, stabili in precarie condizioni, infiltrazioni…
Occorre valutare l’economicità e l’efficacia degli interventi programmati, soprattutto se effettuati in presenza del personale nelle sedi. A Firenze i lavori durano da due anni e si prospetta una chiusura non breve della sede. Quanto è stata economica questa scelta e quanto soprattutto è costata e costerà ancora? Forse occorre rivedere anche il sistema degli appalti e delle garanzie richieste perché non sempre il minor costo significa il miglior servizio. Anzi i disastri aumentano i costi iniziali…
Di certo da parte nostra non accetteremo di essere semplici spettatori e soprattutto chiederemo conto delle spese e dei risultati ottenuti e delle responsabilità che vanno individuate in tutti i livelli di competenza. E non permetteremo che i dipendenti lavorino in condizioni di insicurezza in violazione di quanto disposto dal D.lgs. 81/08.
Cavolo, siamo l’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro…)!
Esecutivo Nazionale USB INAIL
Aderente
alla FSM