La tragedia che si è consumata sui binari della linea ferroviaria Taranto-Reggio Calabria che ha visto perdere la vita a sei lavoratori immigrati, è l’epilogo delle scellerate scelte politiche dei Governi nazionali, i quali valutano come orpelli alle politiche liberiste le più elementari regole a tutela dei lavoratori e dei cittadini, e nei quali si inquadrano gli aspetti riguardanti la sicurezza dei trasporti e la totale mancanza di investimenti per la costruzione di nuove infrastrutture dedicate ai trasporti e per l’adeguamento di quelle esistenti.
Alle scelte nazionali si aggiunge quella della politica regionale che, oltre ai tagli generalizzati delle risorse che non garantisce assolutamente un servizio di trasporto collettivo adeguato all’esigenze dei cittadini, condivide con le FS la necessità di marginalizzare il trasporto locale ferroviario fino a renderlo inutile e quindi non necessario al solo scopo di recuperare risorse economiche magari da spendere per sostenere gruppi parlamentari regionali, commissioni e stipendi dei parlamentari che risultano essere i più numerosi d’Italia rispetto ai residenti e i più pagati con stipendi di oltre dodicimila euro mensili, alla luce degli ulteriori tagli dei treni sulla linea jonica sui quali la Regione Calabria non ha ritenuto di opporre nessuna resistenza nel contrastare le scelte di FS.
L’ Unione Sindacale di Base esprime cordoglio, solidarietà e vicinanza alle famiglie dei migranti periti nell’incidente e auspica che la magistratura apra delle opportune inchieste al fine di individuare eventuali responsabili di questa immane tragedia e anche per verificare la regolarità dei contratti di lavoro dei tanti migranti che in quell’area sono solo ombre senza diritti.