FUORI I CIVILI !!!
Resoconto dell’incontro con il Ministro
Abbiamo già più volte espresso un giudizio negativo sulla Legge 244/2012 e l’incontro tenutosi con il Ministro Mauro il 18 luglio scorso ha confermato tutte le nostre perplessità.
Gli effetti della revisione dello strumento militare ricadranno essenzialmente sulla pelle dei lavoratori civili della Difesa.
Nella premessa il Ministro ha dichiarato che intende rispettare i tempi della delega (scade a dicembre), ha poi dichiarato che è uno strumento difficile e doloroso, sottolineando che non si tratta di una riforma ma di una revisione dello strumento militare, appunto, come del resto già esplicitato nella relazione illustrativa dello Schema di decreto legislativo recante “Disposizioni in materia di personale militare e civile del Ministero della difesa”, dove si legge testualmente: “Preliminarmente va chiarito in maniera inequivocabile che gli interventi previsti dalla legge di delega 31 dicembre 2012, n. 244, non sono volti a realizzare la “riforma” del vigente modello di difesa, bensì hanno l’obiettivo di attuare una revisione in senso incisivamente riduttivo delle dimensioni strutturali e organiche dello strumento militare nazionale, resa indispensabile dalla congiuntura di finanza pubblica”.
Il Ministro si è mostrato disponibile ad avviare dei tavoli tematici con le organizzazioni sindacali, seguendo uno schema di relazioni sindacali che si va consolidando da tempo, nel quale si salvano le apparenze del confronto ma nella sostanza è già tutto deciso.
Non sarà certamente qualche risultato che si otterrà ai tavoli tecnici, comunque importante, a farci cambiare opinione su una legge che ha come obiettivo finale la fuoriuscita della componente civile dal Ministero della Difesa, con conseguente affidamento delle competenze all’industria privata.
A parere dell’USB è pregiudiziale a ogni tipo di ragionamento lo sblocco del turn over, anche prevedendo il ripristino delle scuole allievi operai. Diversamente non si comprende come si intenda mantenere l’efficacia del sostegno allo strumento militare, già fortemente minato dai provvedimenti previsti dalla spending review, rispetto alla quale, sempre nella relazione illustrativa del decreto, si precisa “occorre anche considerare che la “Spending review”, per il superiore interesse del miglioramento dei saldi di finanza pubblica, fino al 1° gennaio 2016 non permette che i risparmi rinvenienti dalla riduzione del personale siano utilizzati per bilanciamenti interni alla Difesa.”
Le politiche di austerità non coincidono con le aspettative dei lavoratori della Difesa, con un reale miglioramento dello strumento militare e con le logiche dell’occupazione.
Già nei giorni 23-25 luglio è prevista la convocazione di incontri tecnici. Vi parteciperemo con il solito spirito costruttivo, nell’interesse dei lavoratori, ma anche con la ferma convinzione di trovarci di fronte all’attuazione di un provvedimento legislativo fortemente negativo, che va respinto in modo netto.
USB Pubblico Impiego Ministero della Difesa