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Inl

Incontro del 17 aprile: non ci resta che lottare

Roma,

Diverse le questioni al centro dell’incontro organizzato ieri con le OO.SS..

   Dopo aver comunicato notizie importanti sulla liquidazione da parte del MEF degli arretrati perequazione (speriamo si materializzi in questi giorni il cedolino con emissione speciale) il dott. Diana ha voluto aggiornare le OO.SS. sulle novità introdotte dal DL 19/2024 che martedì ha incassato la fiducia della Camera e dovrà essere convertito in Legge entro il 1° maggio.

   In materia di incentivazione del personale ispettivo (cd. fondo Poletti) è stato approvato emendamento che innalza al 20% (era il 15%) il limite individuale sul trattamento economico complessivo lordo annuo. La DC Risorse ha tenuto a precisare, su specifica domanda di USB, che trattandosi di limite individuale la base di calcolo sarà differente a seconda della posizione economica occupata. In ogni caso dovrà avviarsi una specifica riflessione sui criteri e le modalità di erogazione dell’incentivo che fino ad ora ha avuto € 13 milioni come tetto massimo (ampiamente raggiunto nel 2023).

   In tema di costituzione del fondo di 20 milioni per l’efficientamento dell’INL (alimentato dall’incasso su sospensioni attività imprenditoriali e prescrizioni in materia di salute e sicurezza) un emendamento ha chiarito che trattasi di somme annue e dunque stabili, per cui attendiamo le determinazioni dell’INL e del MLPS sullo stanziamento di questi importi già iscritti nel bilancio dell’INL.

   Siamo ben contenti che ci siano nuove risorse ma non seguiremo mai la logica del lasciare che i lavoratori si sbranino gli uni contro gli altri. Per questo chiediamo l’adozione di misure che costituiscano indennità fisse da inglobare nella retribuzione mensile. Su questo abbiamo chiesto alla DC Risorse di chiarire se verranno stanziate in favore del personale e in quali termini visto che nelle prossime settimane si discuterà di FRD 2023.

   Sul tema del riconoscimento dell’indennità economica ai titolari di Posizione Organizzativa l’Amministrazione ha comunicato l’intenzione di pubblicare il bando il prossimo 29 aprile, con decorrenza dei nuovi incarichi dal 1° luglio.

   Dal testo dell’accordo, che non abbiamo sottoscritto, si esplicitano 385 processi e 14 unità di raccordo ai quali si sommeranno almeno altri 450 teams per un totale di circa 900 posizioni da pagare con il salario accessorio dei dipendenti. Insomma, un rapporto che vede un responsabile ogni 5 dipendenti oggettivamente esagerato, considerando che queste gli incarichi di responsabilità verranno remunerati con uno stanziamento di 2 milioni all’anno che inciderà sul FRD da distribuire.

   Abbiamo notizia che il bando per le progressioni orizzontali dovrebbe uscire il 6 maggio (20 gg. per presentare domanda) mentre per le progressioni verticali a giugno. Con il cedolino di maggio saranno erogati al personale ispettivo gli incentivi relativi al primo semestre 2023 del fondo Poletti. Agli ispettori assunti nel corso del 2023 verranno detratti il periodo di prova e le giornate di formazione in aula.

   Entro la prossima settimana i dirigenti dei territori dovrebbero predisporre, previo nulla osta della DC risorse, gli schemi di riorganizzazione degli uffici. Abbiamo ricordato la necessità del passaggio con le RSU e le OO.SS. prima dell’adozione del provvedimento organizzativo per ciascuna sede.

   Siamo stati informati della prossima adozione del provvedimento che consentirà la confluenza del personale nelle nuove 5 famiglie professionali, atto propedeutico alla definizione dell’ordinamento professionale. Sul punto i nodi stanno venendo al pettine visto il grave sottorganico nei ruoli amministrativi e le conseguenti percentualizzazioni degli ispettori, se non l’integrale adibizione degli stessi, ai processi legale, pianificazione e servizi all’utenza. Presto arriverà il momento in cui tutti i ragionamenti che poggiano sui 2.345 ispettori ordinari (numero definito dal Piano dei Fabbisogni del personale) si scioglieranno come neve al sole dato che discutiamo di un numero completamente sganciato dalla realtà e considerato che arriverà il tempo in cui si dovrà scegliere se far restituire la tessera ispettiva a chi non esercita le funzioni di vigilanza. Teniamo i fari accesi sulla questione.  

   Al termine dell’incontro abbiamo ascoltato il direttore della DC Vigilanza e Sicurezza illustrare la posizione dell’Amministrazione sugli obiettivi della vigilanza assegnati all’INL a seguito dell’adozione da parte del MPLS del Piano Nazionale di lotta al lavoro sommerso. Ebbene, a fronte delle 101.000 ispezioni da svolgere si è lasciata ampia discrezionalità ai dirigenti di inserire il numero delle pratiche come obiettivo individuale nella scheda dell’ispettore. Ovviamente sui territori (salva qualche rarissima eccezione) lo scarica barile sul singolo ispettore non si è fatto attendere: in questo modo la misurazione quantitativa degli accessi diventa la pietra angolare della funzione ispettiva con relativo trasferimento della responsabilità dei risultati quantitativi e qualitativi sul dipendente. I numeri sono questi, insomma, e la responsabilità del raggiungimento o meno degli stessi viene scaricata sugli ispettori.

   Ragionamento poco dopo confermato nell’incontro riminese del dott. Pisanti con i responsabili della vigilanza uffici DIL Nord ove pare sia stata diffusa la necessità di effettuare “accessi brevi”, e dunque di spingere verso il “mordi e fuggi” per fare numeri e far ricomprendere il lavoro nero nell’obiettivo vigilanza sommerso. Su questo aspetto ci chiediamo se qualcuno si occuperà di esporre formalmente (e non solo ad un incontro con i responsabili) quali siano i confini del mandato limitato e quale tipo di effetto provochi l’accesso breve sull’ampliata competenza tecnica a seguito del DL 146/2021 e delle circolari n. 3 e n. 4 del 2021; ci chiediamo, ancora, se non sia arrivato il momento di adottare indicazioni operative che sanciscano la separazione di competenze tra i profili ordinari e tecnici, vista l’esistenza di famiglie professionali distinte, di processi di lavoro separati e visto che con atto amministrativo interno si è determinato il superamento dei profili professionali.

   Tornando alle schede assegnazione obiettivi, l’ispettore diventa l’unico dipendente dell’INL ad avere obiettivi individuali quantitativamente determinati e sarà l’unico a vedersi recapitare pagelline che terranno conto del numero dei pezzi prodotti.

   In tutto ciò intravediamo, oltre che un atteggiamento di disinteresse rispetto alla funzione di tutela, alla lotta allo sfruttamento, al contrasto alle disuguaglianze subìte dai lavoratori che richiedono competenze e approfondimenti incompatibili con il “mordi e fuggi”, anche un rischio concreto: ovvero che dopo aver assegnato numeri come obiettivi individuali a qualcuno baleni l’idea di legare l’incentivo per il personale ispettivo al numero di accessi svolti. Di fronte a questa logica abbiamo chiesto esplicitamente alla DC Vigilanza di attivarsi sui territori e bloccare l’inserimento della quantità di pratiche come obiettivo individuale.

   Siamo stati chiari: se non verranno ritirati gli obiettivi numerici individuali rilanceremo la mobilitazione su ogni luogo di lavoro.

USB P.I.

Coordinamento Nazionale INL-MLPS