Nuove, delicate e gravose funzioni per l'INAIL che dovrà far fronte a ciò con l'organico carente che si ritrova: dirigenti medici, personale del profilo sanitario e personale amministrativo dedicato; risorse umane valide e capaci, come sempre dimostrato, ma limitate nel numero e già abbondantemente sottoposte a un importante carico di lavoro: questo è in estrema sintesi il succo della riunione tenuta martedì 28 tra Amministrazione e OO.SS.
L'art. 83 del DL n. 34 (DECRETO RILANCIO), diventato legge ordinaria a seguito della recente approvazione parlamentare, ha assegnato nuovi compiti in materia di sorveglianza sanitaria eccezionale ai medici del lavoro in servizio presso l'Istituto, in particolare per le unità produttive che non sono tenute alla nomina di un medico competente e nell'ambito del settore pubblico per il personale delle scuole in cui tale figura non sia stata ritenuta obbligatoria.
Un testo di legge nato nella fase convulsa del periodo emergenziale, che presenta alcune incongruenze anche di carattere scientifico, cui l'INAIL in questi mesi ha provato e proverà ancora a porre rimedio con proposte di emendamenti e di interpretazioni del dettato legislativo che possano permettere all'Istituto di operare in questa importante e del tutto nuova funzione istituzionale.
Dalla discussione, a prescindere dalle criticità sopra elencate, è emerso il malcontento di tutte le OOSS per questa convocazione "tardiva" su una funzione istituzionale di fatto assegnata all'INAIL con un decreto legge in data 19 maggio (oltre due mesi fa) e sulla quale, giunti al 28 luglio, non si era ancora svolto nessun incontro o prodotto alcuna informativa.
USB PI, durante la riunione, ha espresso la propria preoccupazione per questa importante vicenda, da non valutare come singolo episodio ma da collocare nel quadro generale sullo stato dell'Ente, nel quale sono evidenti il malessere e l'insofferenza di molte delle componenti.
Nel merito della vicenda "sorveglianza sanitaria eccezionale" occorre che l'Ente, pur parzialmente giustificato dalla confusa e rapida vicenda legislativa che ha portato alla nascita di questi nuovi compiti, si attivi con assoluta immediatezza per pretendere nuove risorse umane, non solo nel settore dei medici del lavoro, ma per tutta l'area dei dirigenti medici e del personale di collaborazione sanitaria, che si troverà a breve coinvolto.
Inoltre occorrerà dare rapidamente una risposta, anche sul piano economico, ai colleghi che dovranno espletare le nuove funzioni o che svolgeranno mansioni ausiliarie correlate alle stesse.
La USB PI ha richiesto, nell'ambito delle relazioni sindacali, che l'Amministrazione debba necessariamente e oggi più che mai usare lo strumento del confronto e della contrattazione, secondo principi di trasparenza e chiarezza, perché l'informativa "a cose fatte" con le OOSS è sempre stata poco produttiva.
Il rischio paventato da USB PI è che l'Istituto arrivi impreparato alla scadenza del periodo emergenziale, e venga travolto dalle problematiche che emergeranno per le nuove mansioni assegnate all'Ente e per il rientro dallo smartworking (del 50% del personale).
Poichè anche le norme emanate sul rientro sono confuse e indefinite, occorre immediatamente capire ed agire, affrontare organicamente i problemi di sicurezza e di benessere lavorativo, non tralasciando quelli economici.
USB PI ha sollevato anche il problema della sorveglianza sanitaria interna, quella rivolta al proprio personale in servizio. Non conosciamo ad oggi i dati sull'andamento delle visite o delle indagini sui lavoratori fragili. Si stanno svolgendo in tutte le strutture? Esiste una ipotesi di trovarsi a settembre con sedi in situazioni di criticità?
Cosa serve ai lavoratori dell'Istituto: assunzioni di personale, risorse economiche, infrastrutture adeguate, strumentazione informatica e formazione.
E' necessario, pertanto, che l'Amministrazione agisca anche sul piano politico senza indugio e senza tentennamenti in questi ambiti d'intervento!
USB P.I. INAIL
Aderente
alla FSM