Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

Economia e Finanze: Tesoro

INCONTRO DEL 7 LUGLIO. CARTOLARIZZAZIONE E NON SOLO…

Roma,

Si è tenuto il 7 luglio 2016 l’incontro con l’amministrazione avente per oggetto l’accordo per la corresponsione delle risorse derivanti dal comma 165 (cosiddetta cartolarizzazione) e l’esame del piano formativo triennale per i lavoratori del MEF.

In prima istanza è stato sottoscritto l’accordo sul comma 165. Anche USB PI MEF ha firmato l’accordo in parola in quanto identico a quello dello scorso anno e l’Amministrazione, dopo il disastro delle progressioni economiche con formazione e prova finale, ha ritenuto di non apportare modifiche ai criteri per il pagamento di queste somme. Anzi il Capo Dipartimento ha informato le OO.SS. circa il tentativo di far coincidere presenze dei dipendenti e anno di riferimento delle risorse. Attualmente le risorse si riferiscono ad un anno diverso dal conteggio delle presenze.

Il resto della discussione si è concentrato sul piano formativo triennale e sulla circolare esplicativa delle procedure per la progressione economica.

In ritardo rispetto alle norme contrattuali è stato presentato un piano formativo che, oltre ai corsi indetti dalla s.n.a., è sostanzialmente costituito dalla formazione on line prevista per le progressioni economiche dei dipendenti MEF.

Un piano formativo che, per la prima volta nell’epoca del Cons. Ferrara a Capo del Dipartimento (DAG), viene presentato e discusso al tavolo negoziale proprio perché, con ogni probabilità, contiene anche la formazione per le progressioni economiche. Negli anni passati, invece, l’amministrazione non ha mai discusso di piani formativi annuali o triennali con alcun soggetto negoziale.

Questa è la nuova filosofia di governo del personale attuata dal Cons. Ferrara: fare solo le cose che servono a giustificare le azioni unilaterali dell’Amministrazione.

Nel merito il piano formativo e la circolare esplicativa delle procedure per le progressioni continuano il disastro che la USB PI MEF denuncia ormai da tempo:

- le prove finali sono differenziate tra le aree con la terza area che ha la possibilità di scegliersi la materia più gradita per ben 15 domande (però solo in materie economiche). Questa discriminante si abbatte su tutti i funzionari che hanno conseguito studi giuridici o diversi dalle materie economiche mentre alle altre aree tale opportunità viene totalmente negata (magari il dipendente poteva scegliere materie inerenti alle attività che quotidianamente svolge);

- i moduli formativi saranno disponibili subito dopo l’emanazione della circolare mentre le simulazioni dei quiz, che saranno oggetto della prova finale, non partiranno contestualmente nonostante la circolare consigli di effettuare una verifica con i quiz ogni 30 minuti. L’amministrazione non ha voluto chiarire i motivi di questa scelta ma si è limitata a dichiarare che la Commissione istituita deve validare tutti i quiz;

- le prove si svolgeranno con sessioni anche simultanee per un mese, mentre la piattaforma informatica per la formazione, con ogni probabilità, sarà consultabile da singoli partecipanti alle procedure sino al giorno prima del proprio esame. Questa eventualità creerebbe una evidente disparità di trattamento tra i primi a sostenere la prova e gli ultimi che avrebbero così un mese di formazione in più;

- i quiz non saranno stampabili. Non è dato sapere se ciò sia dovuto a limiti del supporto informatico o all’ennesima scelta punitiva dell’amministrazione ma, di fatto, i quiz (2500) saranno consultabili soltanto on line.

Questa è soltanto una sintesi dei problemi che questa formazione finalizzata alle progressioni sta creando, mentre si sarebbe potuto rendere tutto più semplice e veloce, così come sosteniamo da sempre e come fatto per le progressioni del 2010.

I punti di caduta di questa procedura sono infatti molto più numerosi, tanto che non sono elencabili in un comunicato.

Ultimo in ordine di tempo, ad esempio, è quanto accaduto ai dipendenti retrocessi dell’Amministrazione finanziaria (cui però la Legge di stabilità 2016 ha assicurato continuità di funzioni e trattamento economico complessivo di area III) che si sono visti recapitare una nota, a bando scaduto, in cui li si informa della loro non possibile partecipazione alle progressioni di terza area e dell’automatico (??) inserimento degli stessi nelle progressioni previste per la seconda area. Il tutto con tono a dir poco offensivo, quasi che tali lavoratori avessero reso una dichiarazione mendace nel tentativo di “truffare” la propria amministrazione, e senza lasciare loro l’opportunità di decidere se, dopo detta comunicazione, intendessero o meno continuare il percorso di progressione nella seconda area. A questo, poi, si aggiunge un ulteriore problema: la formazione, per norma contrattuale ma anche per il normale buon senso che al MEF sembra essere svanito, deve essere strettamente correlata alle funzioni svolte dai dipendenti nell’ambito della propria attività lavorativa. E allora che senso ha destinare la formazione prevista per la seconda area a lavoratori che quotidianamente svolgono funzioni di terza area per le quali vengono puntualmente retribuiti?  

La USB PI MEF aveva sollevato questo problema fin dalla prima riunione concernente l’accordo sugli sviluppi economici ma l’amministrazione non ha mai risposto ed è poi intervenuta unilateralmente, come un elefante in una cristalleria, retrocedendo addirittura le domande dei colleghi. Oltre il danno, la beffa.

Nell’ambito della riunione sono state inoltre fornite informazioni in merito alla ricollocazione della sede della DST di via Casilina. Furbescamente, l’Amministrazione sta tentando di dividere il fronte della protesta dei lavoratori al trasferimento alla Rustica. La delegazione di parte pubblica, infatti, ha prospettato che la parte sanitaria del servizio reso dalla direzione di via Casilina (il Comitato di verifica per le cause di servizio) potrebbe trovare accoglienza nella sede di villa Fonseca mentre il restante personale andrebbe comunque alla Rustica in quanto il Demanio non ha individuato altri stabili utili in zone limitrofe alla attuale sede.

L’amministrazione ha infine informato il tavolo negoziale che sta provvedendo a raccogliere, dagli uffici interessati, i dati necessari al pagamento del CUT 2011/2012 la cui erogazione dovrebbe essere prevista per settembre/ottobre 2016.

Nei prossimi giorni verrà inoltre emanata la circolare per l’attribuzione delle posizione organizzative, altra chicca contenuta nell’accordo in bianco che alcune organizzazioni sindacali hanno concesso all’Amministrazione.

Entreremo così nel merito anche di questo vergognoso scippo di un milione e mezzo di euro che sempre i firmatari dell’accordo sulle progressioni hanno consegnato alla pressoché totale discrezionalità all’Amministrazione.