Ad un pugno di settimane dalla messa in opera delle due Agenzie “puntuale” giunge un’ informativa dai vertici dell’ Amministrazione sullo stato dell’arte.
Risultato: niente di nuovo sul fronte occidentale !!!
Dopo mesi di silenzi il Segretario Generale accompagnato dal D.G Risorse Umane, affiancato dal Direttore del INL, presente il D.G. dell’ Attività Ispettiva nonché quello per le Politiche Attive per l’ANPAL ci informano che ...... l’iter di definizione dei decreti per il trasferimento delle risorse umane ed economiche è stato avviato !!!
Per il DPR di riorganizzazione del Ministero, invece, viste le osservazioni formulate dal Consiglio di Stato, si è ancora lì ad apportare modifiche e correzioni.
In sostanza tutto procede, nel miglior stile renziano, senza alcuna necessità del confronto con la controparte, visto che tutto è stabilito per decreto, tutto è incontrovertibile e figurarsi se sindacabile.
Un unico problema marginale persiste: la indisponibilità dei lavoratori ad optare per andare all’ ANPAL. E di ciò, i rappresentanti dell’ Amministrazione (come del resto il Presidente della nuova Agenzia che, peraltro, brillava per la sua splendida assenza!) non riescono a farsene una ragione. La soluzione, quindi, è la mobilità forzata in base ai criteri stabiliti da decreto.
28 lavoratori devono essere presi e obtorto collo inviati alla nuova Agenzia.
Come USB abbiamo chiesto più volte, e in tempi non sospetti, che venissero riaperti i termini per un opzione volontaria verso l’ANPAL; azione che doveva, però, essere accompagnata dalla conoscenza e dalla garanzia da parte dei lavoratori di alcune cose fondamentali:
a quali compiti assolverà l’ ANPAL e a quali funzioni saranno adibiti questi lavoratori ?
quale sarà la sede dell’ Agenzia ?
con quali fondi e come saranno risolte le sperequazioni in loco, determinate dalle forti differenze economiche esistenti all’interno dell’ Ente tra lavoratori del Ministero e lavoratori dell’ ISFOL ?
Semplici domande che si pongono i lavoratori destinatari dell’eventuale mobilità coatta a cui sarebbe stato semplice dare una risposta attraverso un confronto più compiuto.
Ma di tutto ci è parsa occuparsi l’amministrazione meno che del destino di parte del suo personale. A tutt’ oggi, infatti, appare inaccettabile alla scrivente USB che, mentre per l’ INL si proceda ancora ad una mobilità volontaria, questo non si intenda fare per l’ ANPAL.
Come al solito l’obiettivo era portare a casa il “risultato politico” senza porsi il problema della futura organizzazione del funzionamento della struttura magari accompagnato dalla preoccupazione della garanzia di parità di diritti e opportunità. I lavoratori sono semplici pedine da sacrificare sulla scacchiera in una partita dove gli unici a cadere sono i pezzi meno pregiati.
Sbaraccato il Ministero del Lavoro, erose le poche valenze sociali delle sue funzioni non rimane che sistemare il puzzle per dare vita a due Agenzie di cui una (ANPAL) d’ incerto futuro, l’ altra (INL) che s’industrierà a trasformare gli ispettori del lavoro indirizzandoli sempre più (complici i concetti legati alla produttività dei numeri anziché della qualità dell’ispezione nella difesa delle tutele e dei diritti) verso la strada del “recupero crediti” .
USB/P.I. Coordinamento Nazionale Lavoro e P.S.