Si è da poco concluso l'incontro tra il Miur e i sindacati di base al quale USB Scuola ha partecipato con delegati e lavoratori iscritti.
Il Sottosegretario all'istruzione insieme all'avvocatura dello Stato e ai tecnici degli uffici MIUR hanno ribadito che perseguire una soluzione esclusivamente tecnica comporterebbe la fuoriuscita dalle graduatorie esaurimento di tutti i diplomati magistrali ricorrenti, circa 40.000 lavoratori, e la revoca del ruolo a 5.000 docenti che dovrebbero tornare nella seconda fascia delle graduatorie di istituto.
La soluzione tecnica si rivelerebbe un’operazione di macelleria sociale vera e propria nei confronti di una marea di lavoratori e lavoratrici che in questi anni hanno garantito il servizio pubblico con incontestabile qualità.
Ci sembra di capire che gli uffici vogliano attendere l’estate prima di operare le cancellazioni dalle graduatorie esaurimento ed è ovvio che fino ad allora alla politica spetta la responsabilità di un'azione risolutiva, ossia l'emanazione di un decreto legislativo che determini i limiti e le deroghe che consentiranno ai maestri e alle maestre di permanere nei loro ruoli o di restare inseriti a pieno titolo nelle graduatorie ad esaurimento. A riprova della correttezza di quanto abbiamo affermato negli ultimi mesi, occorre prendere atto che ulteriori soluzioni tecniche, come la riapertura delle GaE, non solo sono impossibili ma si rivelerebbero provvisorie e rinvierebbero una reale soluzione della grave situazione in cui si ritrovano i diplomati magistrali.
USB Scuola ha chiesto con forza l'assunzione di tutti i lavoratori dopo 36 mesi di servizio così come previsto dalla normativa vigente e in tutta Europa, la realizzazione del tempo pieno anche al sud Italia, al fine di ottenere omogeneità di diritti per gli alunni di tutto il paese e, contestualmente, creare di nuovi posti di lavoro e porre fine alla migrazione forzata, il riconoscimento delle garanzie salariali per tutti al fine di mantenere una scuola di qualità, il mantenimento dei ruoli assegnati (ed in quasi tutti i casi già confermati con il superamento dell’anno di prova) e una fase transitoria in futuro per tutti gli abilitati.
Non esiste nessuna via se non quella politica per risolvere una situazione le cui responsabilità sono stratificate negli anni con gli ultimi governi sia di destra che di sinistra. I lavoratori non possono pagare per l'inerzia dei parlamentari di oggi e l'imperizia dei parlamentari di ieri: occorre una soluzione subito, un decreto legislativo d'urgenza per i diplomati magistrali e per ripristinare la giustizia per tutti. I deputati attualmente presenti in Parlamento, eletti sulla base di programmi all’interno dei quali il tema della scuola era una priorità, devono prendersi la responsabilità di decidere della vita di questi lavoratori e di queste lavoratrici, a meno di non volere affrontare il primo fallimento del loro mandato di fronte all'opinione pubblica e a tutti gli elettori italiani.
Nei prossimi giorni seguiranno ulteriori incontri con il ministero: USB Scuola proseguirà il percorso di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori in tutte le sedi istituzionali e in ogni luogo di lavoro.
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