Proclamato dall'RdB PI lo stato di agitazione, congiuntamente alle altre OO.SS., dei lavoratori dell'ex Registro Italiano Dighe, ente soppresso confluito nel Ministero Infrastrutture e Trasporti.
Con un vero e proprio "blitz", nel tentativo di recuperare inaccettabili ritardi organizzativi l'Amministrazione ha notificato ai lavoratori il decreto di inquadramento nel Ministero Infrastrutture scavalcando le procedure di informativa e consultazione dei rappresentanti dei lavoratori, previste dalla legge in caso di scioglimento di un Ente.
Ciò ha evidenziato da un lato il disinteresse o l'incapacità del precedente vertice politico di affrontare le relative problematiche e dall'altro mette in luce la scelta di metodo verso cui si orienta l'Amministrazione del MINF: procedere a testa bassa, sfornando atti a firma dell'attuale Capo del Personale Dott. Aldo Cappiello, che eludono sistematicamente le dovute relazioni sindacali.
Ma al di là delle giuste rivendicazioni dei lavoratori ex RID da trasferire, (riconoscimento professionalità, salvaguardia del maturato economico, riqualificazione, coerente organizzazione del lavoro, sicurezza, ecc.), ciò che colpisce ancora una volta è il perdurante disinteresse della politica sull'intera vicenda, aspetto che l'RdB sta denunciando ormai da anni nei propri comunicati stampa.
In pochi anni il continuo rimpallo nell'affidamento delle funzioni attribuite e si stà parlando del controllo dello Stato sulla sicurezza delle oltre 540 grandi dighe italiane e sull'operato delle grosse società private concessionarie, (Enel, Edison, ecc.) ha ridotto l'organizzazione e l'efficienza ai minimi fino alla attuale criticità operativa dovuta alla difficolta di inserimento nel ministero.
Le esigenze di risparmio che hanno motivato e sancito la recente soppressione del RID, senza alcun confronto parlamentare sulle implicazioni di protezione civile e sui livelli di efficienza, saranno ora tutte da dimostrare; per adesso ecco un paio di dati concreti che l'RdB intende verificare per sottoporli agli organi di controllo:
1) il ministero ha già dilapidato qualcosa come tre milioni di euro in un paio d'anni, solo per mantenere in piedi la vecchia sede centrale del RID di Roma- Via Curtatone (una trentina di stanze ormai semivuote).
2) da oltre un anno e mezzo molti concessionari non versano più i contributi dovuti allo stato per legge (oltre 10 milioni di euro anno) in attesa, a quanto pare, che qualcuno spieghi loro come e chi devono pagare!
In questi giorni il neo Ministro della Funzione Pubblica si dedica a pubblicare tabelle e dati di "facciata" sui dipendenti pubblici, spesso così parziali che rischiano di essere sostanzialmente inutili o peggio fuorvianti, per chi volesse effettivamente comprendere i guasti della P.A..
Invitiamo il Min. Brunetta ad insistere invece con la stessa veemenza sulla pubblicazione in dettaglio dei bilanci di tutte le strutture pubbliche.
(Ad esempio i bilanci dell'ex RID non sono stati mai resi pubblici).
Pubblicati i dati allora si che "ne vedremmo delle belle", per dirla col ministro;
infatti tutti potrebbero dare aiuto per valutare la pubblica amministrazione cimentandosi, oltre che nello squallido gioco della caccia al dipendente fannullone, anche a seguire i percorsi attraverso i quali questo o quel milione di euro di denaro pubblico, finisce nelle capienti voragini rappresentate da una inefficienza, spesso tutta voluta, di molti settori della P.A. e poi in tasche private con oneri effettivi pesanti e costi sociali elevatissimi a fronte di servizi mediocri!
RdB P.I. Coord.to Ministero Infrastrutture e Trasporti
VERTENZA RID DI MALE IN PEGGIO
Sembra che il Capo del Personale del Ministero Infrastrutture Dott. Aldo Cappiello , invece di intraprendere l'unica strada ragionevole e cioè ripristinare corrette relazioni sindacali a fronte dello stato di agitazione del personale del RID e dello stato di massima confusione organizzativa in cui verte la D.G. dighe ed infrastrutture idriche ed elettriche per sola responsabilità dell'Amministrazione, continui a preferire la via dell'ambiguità con il rischio di accrescere i danni.
E' stato infatti emesso, a quanto apprendiamo, un nuovo ordine di servizio di due righe, dalle motivazioni oscure, che annulla il precedente atto di inquadramento del personale RID,
La RdB aveva immediatamente diffidato nel merito l'Amministrazione ( vedi www.infrastrutture.rdbcub.it ) e quindi riteniamo importante la revoca dell'atto precedente (illecito), vogliamo però evidenziare anche che l'ambiguità rappresenti solo un ulteriore atteggiamento dilatorio e dannoso.
Sembrerebbe infatti che la "tardiva acquisizione del reinquadramento del personale del soppresso Registro Italiano Dighe" e tutto ciò che ne potrebbe conseguire secondo l'arguto dirigente (interruzione trattamento economico, annullamento riqualificazione) sia un problema tutto "esterno" all'Amministrazione visto che, peraltro, non si ritiene neppure necessario informare le OO.SS. che hanno appunto indetto lo stato di agitazione!
Tale provvedimento di revoca infatti non è stato inviato, neppure per conoscenza, alle OO.SS. (a parte la CISL che lo ha divulgato), nè è pervenuta alcuna convocazione in merito come richiesto.
Pertanto invitiamo tutti i colleghi a mantenere alta l'attenzione su tutte le iniziative che dovranno essere intraprese nella prossima settimana.
RdB Coordinamento Ministero Infrastrutture e Trasporti.
Riccardo Di Pietro - Lorenzo Piangatelli.