11 MARZO 2008 DALLE ORE 9 ALLE ORE 12:
MILANO: PALAZZO DI GIUSTIZIA, C.so di Porta Vittoria
NAPOLI: PALAZZO DI GIUSTIZIA, P.zza Cenni
PALERMO:PALAZZO DI GIUSTIZIA, P.zza della Memoria
14 MARZO 2008 DALLE 10 ALLE 13
ROMA – PIAZZA S. MARCO (PIAZZA VENEZIA)
VICINO ALLA SEDE ONU.
Per l’ennesima volta è naufragata la speranza dei lavoratori della Giustizia di essere ricollocati nel profilo professionale economico e giuridico superiore. Anche questo Governo, al pari di quello precedente, non ha saputo o voluto dare risposte e soluzioni ai mali di cui soffre la Giustizia, e ancora una volta sono i cittadini ed i lavoratori giudiziari a farne le spese.
Le RdB-CUB Pubblico Impiego, già da tempo impegnate su questo fronte, hanno deciso di tradurre l’amarezza in reazione chiamando alla mobilitazione lavoratori della Giustizia e cittadini. Le prossime iniziative saranno il prossimo 11 marzo, quando nellesedi di Milano, Napoli e Palermo si svolgeranno assemblee e sit-in dei lavoratori giudiziari, ed il 14 marzoa Roma, in Piazza San Marco, dove si terrà la manifestazione nazionale dei lavoratori della Giustizia.
Per sostenere la mobilitazione, le RdB hanno rivolto un appello a tutti i delegati delle Rappresentanze Sindacali Unitarie, indipendentemente dalle liste in cui sono stati eletti, affinché si impegnino dare voce a tutte le istanze che provengono dai lavoratori che li hanno votati ed a sensibilizzare il personale, aderendo alle imminenti iniziative oppure promuovendo assemblee e dibattiti sui posti di lavoro, negli stessi giorni e nelle stesse ore.
“Inviamo al prossimo esecutivo, quale esso sia, un segnale di forte unità e determinazione dei lavoratori”, invita Pina Todisco, della Direzione Nazionale RdB-CUB P.I. “Spezziamo quel legame forte che da anni unisce i sindacati concertativi alla politica, che ci ha lasciato nell’ immobilismo più totale. Rivendichiamo l’indipendenza dei sindacati dai partiti politici, affinché i primi possano agire nell’esclusivo interesse dei lavoratori che non sono più disposti ad assistere inerti ed impotenti al lento dissolvimento del servizio Giustizia”, conclude la dirigente RdB-CUB.