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Lavoro e Previdenza Sociale

INL: l'ingloriosa fine di Oracle, per non parlare di Skype

Nazionale,

Il sistema Oracle fusion HCM pomposamente imposto, con tanto di minacce ai riottosi dipendenti dai nostri ineffabili dirigenti, ha fatto, presso l’INL, la fine ingloriosa che sappiamo.


Ma non è possibile che questa ennesima trovata di qualche dirigente che ci ritroviamo ai vertici di questa zattera sconnessa su cui siamo stati scaricati e che comprende Ministero Lavoro, INL e ANPAL, passi come l’ennesimo aneddoto della tragicommedia sulla stupidità umana in cui siamo, nostro malgrado, costretti a partecipare come vittime incolpevoli.


Il GL Pers, il programma di gestione del personale gratuito – in quanto donato a suo tempo da un collega al ministero - continuava egregiamente a fare il proprio lavoro, tant’è che dal primo di marzo è stato riesumato (non che abbia mai smesso di funzionare) in tutta fretta.


Perché, allora, qualcuno ha deciso di liberarsene? Chi lo ha deciso? Come e perché si è arrivati a Oracle fusion HCM? Quanto è costato? Chi lo ha pagato? Perché è stato adottato – con tanto di minacce al personale che non si fosse adeguato – senza, evidentemente né averlo verificato e né testato?


Dobbiamo ricordare alle comparse loro malgrado della tragicommedia, che il Ministero dove si decide l’ acquisto di nuovi strumenti tecnologici è lo stesso che lesina il centesimo quanto si tratta di riconoscere ai dipendenti un trattamento economico e normativo decente, dove i soldi per i lavoratori non ci sono mai.


Ma dopo la vicenda di Oracle fusion HCM dobbiamo constatare, in sovrappiù, che ogni dipendente dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro – come è già avvenuto per quelli del Ministero e dell’ANPAL – si è visto consegnare un giocattolino a forma di telefono che sarà destinato a sostituire gli apparecchi di telefonia fissa collocati sulla scrivania di ciascuno.


Se non si può che apprendere con soddisfazione come anche nell’amministrazione pubblica sia finalmente giunta la tecnologia informatica delle comunicazioni a costo zero – Skype fa questo – dobbiamo però rilevare alcune cose.


Per prima, essendo comunque possibile verificare quantomeno lo stato del computer di ogni utente inserito nel gruppo (tutti i dipendenti dell’INL) doveva essere effettuata una comunicazione a tutti i dipendenti sulle finalità, l’uso, l’eventuale – se possibile – registrazione dei dati, la regolamentazione al loro accesso e della loro eventuale conservazione. E questo non è stato fatto.
In secondo luogo, come al solito, non si è tenuto conto dei diritti e delle peculiarità per personale svantaggiato, guarda caso, i centralinisti ciechi ed ipovedenti che, in mancanza della pur esistente tecnologia, sono privati della possibilità di espletare il loro lavoro.


Ma se queste “disattenzioni” cui purtroppo siamo abituati, sono censurabili e meritano un’adeguata risposta da parte dei lavoratori – e questa organizzazione sindacale non mancherà di supportarla – anche in questo caso qualcuno o è un incapace che fa danni e deve essere messo in condizioni di non nuocere o, e forse è peggio: è qualcuno che gioca sporco.


Chiunque abbia un minimo di dimestichezza con Skype sa benissimo che per il suo uso (ed in specie per la comunicazione esclusivamente verbale, come nel nostro caso) è sufficiente il microfono interno del computer e per una comunicazione che voglia garantire la massima privacy, l’uso di auricolari.


Questo significa che, ad esclusione di qualche reperto archeologico che potrebbe essere ancora in uso da qualche parte, i giocattolini a forma di telefono distribuiti in numero esorbitante (in numero superiore agli utenti presenti!) sono superflui, non necessari, inutili.


Chi li ha previsti, ordinati, comprati e pagati? Con i soldi di chi? A chi?
Queste domande ci sembrano più che giustificate. Domande a cui l’Unione Sindacale di Base chiederà alla Corte dei Conti di trovare le risposte e di chiederne conto, anche economico ai responsabili.



USB/P.I. Coordinamento Nazionale Lavoro INL ANPAL