NO AL RAZZISMO.
COMBATTIAMO IL FASCISMO VECCHIO E NUOVO
Il 16 ottobre 1943 i nazisti che occupavano Roma rastrellarono, non senza la complicità di delatori e collaborazionisti fascisti italiani, il ghetto storico della capitale e, dopo averli catturati, spedirono più di mille persone di origine ebraica nei campi di sterminio. Solo 16 di loro tornarono vivi.
Quella data rimane tra le pagine della vergogna non solo politica ma dell’intera storia umana, come lo è l’intero impianto ideologico nazifascista che la presiedeva e la legittimava, basato sulla falsa e folle teoria della distinzione razziale. Non dimentichiamo infatti le gravi, criminali responsabilità del fascismo italiano che, con le leggi razziali del settembre 1938, creò praticamente la base pseudogiuridica dello sterminio. Non dimentichiamo la risiera di San Sabba a Trieste, in Italia, dove i nazisti, con la complicità dei fascisti della RSI, proseguirono la loro demenziale opera di annientamento.
Non dimenticare è oggi più che mai necessario tanto più che nuovi e vecchi rigurgiti razzisti si affacciano di nuovo prendendo strumentalmente a pretesto le difficoltà e i problemi legati alla gestione dei flussi migratori dal terzo mondo prodotti dalla devastazione capitalista-liberista della globalizzazione.
Non dimentichiamo inoltre che dal medio oriente, all’Ucraina, ai paesi baltici, al Kurdistan, alla Birmania, i gruppi nazionalisti dominanti fondano il loro potere su vecchie teorie identitarie funzionali all’assoggettamento e allo sfruttamento delle minoranze nazionali che attendono, chi da decenni come i palestinesi, e chi, più recentemente, come le popolazioni del Donbass, il riconoscimento dei loro legittimi diritti.
Il virus razzista va combattuto sempre, ovunque e ogni giorno se si vuole che non si riproduca l’abominio che commemoriamo.
Coordinamento USB/PI Inps Emilia Romagna
Aderente
alla FSM