Al Comandante Provinciale
Vigili del Fuoco di Lucca
Dott. Ing. Mariano Tusa
Al Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco
del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Prefetto Francesco Paolo Tronca
Al Capo del Corpo Nazionale
Vigili del Fuoco
Dott. Ing. Alfio Pini
Al Prefetto di Lucca
Dott.ssa Giovanna Cagliostro
Al Direttore Regionale
Vigili del Fuoco Toscana
Dott. Ing. Cosimo Pulito
Alla Commissione di Garanzia sull'Esercizio
del Diritto di Sciopero
All'Osservatorio sui Conflitti Sindacali
presso il Ministero dei Trasporti
All'Ufficio Relazioni Sindacali del
Dipartimento dei Vigili del Fuoco
del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Alle OO.SS. Segreterie Nazionali e Regionali
OGGETTO: interruzione relazioni sindacali e proclamazione stato di agitazione.
Egr. Ing. Tusa
malgrado le ripetute nostre note e gli incontri negoziali, ci sembra che la S.V. continui ad ignorare, in ambito di organizzazione del lavoro del Comando, le OO.SS..
L'ultima conferma di questo atteggiamento é data dalle disposizioni di servizio n. 67/286 e 69/288 del 20.04.2013 in materia di retraining TPSS, nelle quali la S.V. disattende gli accordi presi, in sede di contrattazione locale, così come già accaduto e fatto osservare per le vie brevi il 12 gennaio u.s..
Non riusciamo a comprendere questo suo modo di lavoro che ignora quasi completamente le Rappresentanze dei lavoratori creando un clima di tensione e disagio a tutto il Personale Operativo, Tecnico ed Amministrativo.
Come può la S.V. gestire un'organizzazione improntata sul lavoro di squadra senza prendere in considerazione le osservazioni di coloro che compongono la squadra?
La gestione di un Comando Provinciale VVF, a nostro avviso, non può avvenire solo attraverso emanazioni di D.D.S. è O.d.G. pensate unilateralmente ma vi è la necessità di condividere determinate scelte operative e coinvolgere in esse i lavoratori.
Questo suo atteggiamento rende vano ogni nostro tentativo a ricercare un corretto ed equilibrato sistema di relazioni sindacali basato sul rispetto dei principi di partecipazione, confronto e buona fede costringendoci, nostro malgrado, a dichiarare lo stato di agitazione contestualmente alla richiesta di apertura del tavolo superiore di conciliazione, in quanto il suo comportamento, talvolta arrogante, la rende inadeguata al tentativo conciliatorio.
La presente vale quale richiesta di avvio della procedura di conciliazione amministrativa ai sensi dell'art. 2 comma 2 della Legge 146/90 e successive modifiche ed integrazioni.
Tanto premesso queste OO.SS. in caso di esito negativo del tentativo di conciliazione preannunciano ulteriori forme di mobilitazione del personale