Riteniamo inaccettabili le proposte della dirigenza della INVER sul rinnovo del contratto collettivo aziendale. L’azienda si presenta al tavolo di trattative rigettando la piattaforma sindacale unitaria e pretende di discutere il rinnovo partendo da una “piattaforma padronale”.
Nel merito la dirigenza dell’azienda chiede un aumento dell’orario di lavoro dalle 7.30 alle 8 ore per turno, nei reparti liquidi e resine, peggioramenti salariali e normativi, riduzione di alcune maggiorazioni, nulla su nuovi investimenti per macchinari. Tutto questo in assenza di qualsivoglia segnale di crisi per l’azienda leader nel campo delle vernici industriali.
L’azienda inoltre propone una modifica della struttura salariale introducendo la voce “ex accordi Inver” dove accorpare gli elementi retributivi frutto delle lotte e della contrattazione aziendale, questo con l’obiettivo di introdurre il salario di ingresso per tre anni ai nuovi assunti.
Rifiutiamo quindi di discutere di salario di ingresso, non solo perché è già previsto nel CCNL l’apprendistato, che già norma riduzioni salariali per i nuovi assunti, ma anche perché si continuano a mortificare le nuove generazioni e a dividere lavoratrici e lavoratori.
Questa proposta aziendale è poi da respingere con forza per il metodo: i rinnovi contrattuali si fanno a partire dalla piattaforma votata dalle lavoratrici e dai lavoratori e non sulla base di una piattaforma aziendale che nulla ha di democratico.
Questa nostra posizione non è però condivisa da Filctem e Uiltec, che si sono dette invece disponibili a trattare a partire dalle ultime proposte aziendali.
Noi non firmiamo vertenze contrattuali per peggiorare in alcun modo le condizioni di chi lavora, per noi il rinnovo contrattuale deve prevedere miglioramenti salariali e normativi, e non il contrario.
USB Bologna