Da tempo denunciamo le storture di questo sistema fiscale che schiaccia lavoratori dipendenti, pensionati e piccoli evasori, mentre nulla riesce a mettere in campo per recuperare la grande evasione.
I vari governi che in questi anni si sono succeduti hanno ciclicamente continuato a recitare lo stanco ritornello del recupero dell’evasione, ma mai questo ritornello è diventato offensiva reale contro i grandi evasori.
Il governo Renzi sembra aver fatto un ulteriore passo indietro, l’evasione fiscale è scomparsa dal dibattito politico anzi sembra che ancora una volta si stia lavorando ad un semicondono per favorire il rientro dei capitali dall’estero.
Nel frattempo, però, si butta fumo negli occhi a chi le tasse le paga fino all’ultimo centesimo parlando di dichiarazione precompilata e di POS obbligatorio per professionisti ed artigiani.
La grande evasione fiscale è un’emergenza nazionale ed alle emergenze si risponde con norme ed investimenti adeguati. Invece, a metà luglio, non sono ancora stati presentati i piani di Agenzia e quindi ancora non sappiamo come e se si opererà per stanare i centomila grandi evasori che hanno accumulato con il fisco un debito superiore a cinquecento miliardi di euro.
Sappiamo però che anche una volta stanati i grandi evasori possono dormire sonni tranquilli, perché Equitalia non è stata in grado di recuperare che il tre per cento di quest’evasione.
Da anni sosteniamo in totale solitudine la necessità che Equitalia torni nel perimetro pubblico. E’ solo l’Agenzia delle Entrate che può e deve assolvere a questa funzione. Ci sono le professionalità, le conoscenze e le competenze per farlo, mancano solo le scelte coraggiose da parte del governo e della politica.
Per combattere l’evasione fiscale e recuperare davvero i 160 miliardi annui evasi è indispensabile rafforzare la legislazione sull’argomento ripenalizzando il falso in bilancio e introducendo il reato di autoriclaggio, ma è altrettanto importante rafforzare il Fisco ed affidargli tutte le funzioni: accertamento, anagrafe tributaria, studi di settore, riscossione e gestione informatizzata delle banche dati.
C’è bisogno di discontinuità, di una Politica capace di investire sui lavoratori, di un piano straordinario di assunzioni, a cominciare dall’assorbimento delle graduatorie degli idonei dei concorsi espletati, e di un rafforzamento dell’Agenzia il cui primo segnale deve essere quello di interrompere immediatamente il piano di chiusura degli uffici sul territorio.