Questa O.S. chiede di essere informata, per iscritto, dei motivi che hanno spinto questo Comando a NON INVIARE, presso il Comando di Pescara, un rappresentante qualificato del Comando di Bergamo per supportare i colleghi v.e. Davide Testa v.e. Matteo Lomboni v.q. Daniele Zampa.
Ci si chiede se il Comando si renda conto dello stress psicofisico ed emotivo ai quali eravamo sottoposti: il lungo viaggio (circa 8 ore), la tensione accumulata per il viaggio e per il soccorso che ci aggiungevamo a portare ad una popolazione martoriata, l’incognita di ciò che avremmo trovato, l’ansia di fare bene il nostro lavoro, la tragica e velocissima evoluzione della morte del collega ed amico c.s.e. Marco Cavagna (e conseguente stato d’ansia che ci ha accompagnato per tutto il tempo fino a quando siamo giunti a Dalmine), l’infortunio accorso al c.s.e. Enrico De Bernardis, il dover gestire noi una situazione decisamente più grande di noi (vegliare la salma, trovare un’agenzia di onoranze funebri e sbrigare quelle pratiche come la parcella, le scelta della bara, i documenti necessari, la successiva agenzia che avrebbe gestito il funerale una volta arrivati a Bergamo, trovare un alloggio ai nipoti, impegnarsi per le pratiche dell’autopsia) tutte situazioni che, a nostro avviso, dovevano essere gestite da un funzionario del Comando, che noi a Pescara non abbiamo mai visto.
Per inciso la sera della tragedia circa alle ore 23.00 sono arrivati al Comando di Pescara il perito Gnecchi ed il c.s.e. Roncalli che si stavano recando a Roma e sono stati deviati del Comandante, ma una volta che ci hanno chiesto cosa fosse successo e sincerati del fatto che avremmo avuto appoggio logistico dal Comando di Pescara, hanno proseguito il loro viaggio per L’Aquila.
Per molte delle situazioni sopra descritte abbiamo avuto un grandissimo appoggio dal d.v.d. Ing. Barboni, del Comando di Pescara, che fungeva anche da Comandante in quanto il Dirigente di Pescara ha perso una figlia a causa del terremoto ed il Vice Comandante di Pescara era con lui a L'Aquila, e da tutto il personale del Comando di Pescara.
Immaginate un Comando coinvolto in prima persona sia dal terremoto che dalla tragedia accorsa alla figlia del Comandante che si deve sobbarcare anche l’onere di gestire la morte di un collega che risiede a 600km di distanza.
Si ricorda che in data 7 aprile 2009 il collega v.q. Daniele Zampa è stato inviato presso la città di Pescara per accompagnare i 2 nipoti del collega ed amico Marco Cavagna, in questa occasione si poteva, a nostro avviso SI DOVEVA, inviare un funzionario sia per quanto sopra scritto sia per viaggiare (600 km) in 2 VV.F.