Al MINISTERO INTERNO
Dipartimento Politiche del Personale
dell’Amministrazione Civile e per le Risorse
Strumentali e Finanziarie
Ufficio IV – Relazioni Sindacali
Il Coordinamento USB PI MINISTERO dell’Interno come sicuramente avrete percepito nel corso della videoconferenza del 17 luglio scorso rimane in linea con le posizione assunte nel passato, reputando ancora questo sistema di valutazione e le modalità di erogazione dei premi che ne conseguono, tutt’altro che efficaci e funzionali all’efficienza e produttività dell’Amministrazione, visto che permane la mancanza di equilibrio e rimane consolidata la forte disparità di trattamento.
Sarebbe auspicabile che alla base dello stesso processo, ci fosse un equilibrio di sostanza e meno disparità di trattamento all’interno dello stesso Ministero dell’Interno al fine unico di far rientrare in maniera equa e con la medesima opportunità di carriera il personale tutto di questa Amministrazione.
Sosteniamo fortemente che per poter governare il processo del sistema e le risorse economiche assegnate al fondo unico di amministrazione, sia necessario disporre di un adeguato fabbisogno del personale oltre che di un vero rilancio alla formazione che risulta più che mai indispensabile per raggiungere gli obiettivi generali di efficienza della moderna P.A.
Continuiamo a ribadire che una progettazione delle attività formative, pertanto, costruita come momento iniziale di un processo di cambiamento e di acquisizione di consapevolezza fondato sul fabbisogno qualitativo e quantitativo delle potenzialità delle risorse umane, è fondamentale per la realizzazione di un nuovo programma di governo e di politiche del personale del Ministero dell’Interno, tendenti a rimuovere metodi e sistemi “invasivi” orientati a dinamiche non bilanciate ed equilibrate delle risorse, cosi come originariamente pensate dal legislatore per favorire e premiare l’accrescimento delle competenze professionali e di innovazione organizzativa, adattati alle capacità gestionali della dirigenza e non viceversa al personale ad esso assegnati, con criteri non misurabili, astratti e poco gestibili, validi soltanto ad alimentare atteggiamenti di frustrazione e di rifiuto della valutazione.
Un analisi condotta sui documenti di programmazione dei fabbisogni del personale delle amministrazioni ministeriali rileva come questi ( seppur eterogenei nell’accuratezza delle descrizioni e nell’articolazione ) siano più che altro atti “formali” per descrivere la necessità di personale in base all’inquadramento in aree, qualifiche e posizioni economiche e secondo un calcolo automatico, piuttosto che documenti strategici. In tutti i piani manca l’analisi dei processi, delle competenze professionali e dei profili professionali presenti nell’ente e quelle necessarie per l’inserimento di nuovo personale e che per il quale questa O.S. vedrebbe di buon occhio un tavolo di discussione per favorire tale processo di ogni ordine e grado.
Riteniamo che il calo della formazione sarebbe opportuno affrontarlo considerato che il numero dei laureati nella PA, salito a 1,3 milioni nel 2018, + 42% rispetto a 15 anni prima: oggi quattro dipendenti su dieci hanno conseguito una laurea o titoli superiori. Ma arretrano gli investimenti per la formazione nel corso della carriera: sono diminuiti del 41% dal 2008 al 2018, assestandosi ad appena 48 euro di spesa per ogni dipendente. In pratica, poco più di una giornata di formazione a testa in un anno nella media generale, che scende addirittura a mezza giornata l’anno per ogni dipendente dei ministeri, tre ore l’anno.
Pertanto, questo O.S. USB PI MINISTERO dell’Interno vuole sensibilizzare l’Amministrazione di poter valutare il ripristino per la formazione attraverso la piattaforma FAD SSAI, al fine di poter contribuire a dare un rilancio di questo Dicastero anche in tema di maggiore continuità di modernizzazione.
Ebbene, l’accordo stralcio per le risorse del fondo dell’Amministrazione non rimane che definirlo poco consono alle richieste di noi lavoratori, in quanto continua ad avere una distribuzione irrazionale di una parte delle risorse, che come più volte rappresentato dalla scrivente O.S. non fa che alimentare e determinare pesanti disparità di trattamento economico tra i lavoratori all’interno di questa Amministrazione.
La USB PI MINISTERO dell’Interno lo ha ribadito in tanti comunicati ed in ultimo alla video conferenza per la contrattazione riguardante l’Accordo FUA anno 2019 personale ex Ages ed ex SSPAL che fin quando non vi saranno Accordi che rispettano in egual misura e senza dividere i lavoratori non potrà sottoscrivere nulla e pertanto con le stesse modalità di etica anche per il FUA 2019 continua a non trovare nessuno spiraglio di luce come sotto si riporta:
1) AUSILIARI dell’Area I^, i quali subiscono una doppia beffa in quanto una quota del FUA, a loro spettante, viene utilizzata a beneficio di altri e tutto ciò si ripete ormai da anni. Di fatto nei confronti di questi “emarginati” colleghi non si è mai rilevato alcun interesse a definire un percorso alternativo per uscire fuori da una situazione di paralisi e di esclusione in cui risultano orami relegati da oltre 15 anni circa 1.200 colleghi Ausiliari/Manutentori.
2) PROGRESSIONI ECONOMICHE – Malgrado siano stati previsti dapprima in aprile scorso 4.890 passaggi mentre alla data odierna ci è stato comunicato un'ulteriore diminuzione di 69 unità ovvero saranno 4.821 passaggi economici, restano ancora esclusi come sopra riportato oltre ai colleghi Ausiliari, ancora migliaia di colleghi, quindi, oltre a contestare un passaggio economico che può arrivare anche dopo 10 anni di attesa, si vuole contestare un criterio assai discutibile e per niente trasparente, che ha consentito negli anni, per il medesimo dipendente, svariate progressioni economiche (in alcuni casi anche di numero pari a 5 volte) e, purtroppo, si continua nella medesima direzione consentendo a coloro che ne hanno già beneficiato nel 2018 di poter beneficiare di ulteriori progressioni nel 2020.
3) AUTORITA’ DI GESTIONE – E’ assurdo firmare un accordo che da una parte esclude i nostri Ausiliari, e dall’altra riconosce a 20 colleghi, una quota di € 4.650,00 euro pro - capite mentre a tutti gli altri poco più di 18.000 colleghi dell’Amministrazione Civile dell’Interno viene assegnato un importo lordo sempre pro capite di € 80,50 annui pro-capite al netto degli oneri a carico dello Stato.
4) UFFICIO CIFRA – Si continua a non voler corrispondere ogni trimestre l’indennità di reperibilità al fine di dare concrete risposte alle “attese” per il pagamento di servizi resi e spesso disagiati.
5) Turnazioni e Reperibilità – La normativa contrattuale prevede che i servizi necessari a garantire turnazione e reperibilità, vengano discussi preventivamente con le Organizzazioni Sindacali a inizio anno, invece sistematicamente ogni anno l’Amministrazione limita il confronto ad una mera comunicazione spesso a consuntivo.
Orbene per tutte le motivazioni sopra esposte la scrivente O.S. USB PI MINISTERO dell’Interno non può dare il suo consenso formale per l’accordo stralcio riguardante le risorse decentrate per l’anno 2020.
Certi che le nostre osservazioni saranno ritenute considerevoli delle dovute attenzioni.
USB Pubblico Impiego - Coordinamento Nazionale Ministero Interno
*Nel testo dell'ipotesi di accordo di cui si allega, è presente un refuso nel titolo 2:" 1° gennaio 2020" e non 1° gennaio 2019, che abbiamo segnalato all'amministrazione al fine unico della correzione.*