L’assegnazione di questo campionato vuole essere un ulteriore riconoscimento dello stato sionista, una ulteriore legittimazione alla sua politica di aggressione e annessione. Uno stato che pratica una politica di apartheid nei confronti della popolazione palestinese. I palestinesi non hanno la possibilità di praticare lo sport. I loro impianti sportivi, a Gaza, sono stati distrutti durante l’operazione piombo fuso e mai più ricostruiti. I giovani palestinesi che vivono in Israele e nei territori occupati non dispongono di palestre e impianti sportivi dove poter praticare lo sport. Sono impossibilitati, di fatto, perfino ad assistere alle partite viste le barriere che e i muri che sono stati costruiti. Siamo convinti che uno stato che pratica l’apartheid debba essere isolato anche nel campo sportivo, così come in quello culturale, accademico ed economico, così come fu fatto allora con lo stato del Sud Africa. Scopo di questo sit in è, dunque, di invitare i cittadini che credono nello sport come mezzo di comprensione ed amicizia fra i popoli a boicottare questo campionati per dire no alla politica di apartheid e di annessione dello Stato d’Israele.
La manifestazione si terrà mercoledì 5 giugno (giorno di inaugurazione del campionato) alle ore 17,30 in Piazza Costituzione a Cagliari.