Si sta per concludere una settimana ricca di eventi, e non parliamo della Giornata Italiana della Statistica.
Mercoledì scorso c'è stato il blocco dei tornelli: una tappa importante nelle mobilitazioni dei precari, con una partecipazione di massa e significative presenze anche dei lavoratori stabili.
Lunedì l'annullamento unilaterale dell'incontro "accordato" dal Presidente al Coordinamento Precari, e la presentazione della versione finale del nuovo Piano di Fabbisogno 2014-2016, sostanzialmente invariata rispetto a quella iniziale presentata a Settembre.
Poi, a poche ore dalla assemblea dei precari e dal preannunciato "assedio" del Consiglio di Istituto, ecco il colpo di scena: è riconvocato per il 31 Ottobre il tavolo per l'accordo sindacale sulle proroghe.
Bene, hanno sentito la pressione delle mobilitazioni (non certo quella delle "note unitarie sindacali", come dice qualcuno con grande sprezzo del ridicolo).
Ma, a questo punto, non basterà una convocazione vuota a convincere i precari a stare buoni e ad aspettare fiduciosi.
La chiusura "reale" dell'amministrazione, a dispetto delle aperture "formali", è fin qui stata totale. Non ci fidiamo più, ora vogliamo "vedere cammello".
La proposta indecente di un rinnovo annuale, che nasconde l'intenzione di Alleva di aspettare che altri decidano della sorte dei precari, deve essere tolta esplicitamente dal terreno.
Non basta la garanzia dei mediatori sindacali, che arrivano addirittura a farsi interpreti e garanti delle intenzioni dell'amministrazione nel riconvocare il tavolo sulle proroghe.
E' il Presidente che deve dare risposte e garanzie direttamente ai lavoratori. Il piano di fabbisogno deve essere cambiato, e non nei dettagli formali.
Invitiamo tutti i lavoratori a partecipare all'assemblea convocata per oggi dal Coordinamento Precari nell'Aula Magna di via Cesare Balbo dalle 14:00.
Noi ci saremo, e invitiamo tutti ad esserci per chiarire al Consiglio di Istituto riunito la determinazione dei lavoratori Istat a non fare più passi indietro.
USB-PI Istat
In allegato la nostra risposta all'Amministrazione sul piano di fabbisogno.