ITEA, prima il profitto, poi il sociale.
Apprendiamo dalla stampa locale del vergognoso piano vendita di alcuni appartamenti che ITEA ha messo in atto nel rivano.
Purtroppo questa proposta fatta da Itea agli inquilini della busa è il risultato del processo di privatizzazione (svendita) del diritto alla casa avviata con la sua “trasformazione in Spa” da noi denunciata ancora nel lontano 2005.
Una scelta politica di stampo liberista in netto contrasto con quello che dovrebbe essere il suo ruolo sociale sul diritto all’abitare, di cui ITEA dovrebbe essere interprete e soggetto promotore;
Dove sono finite le promesse elettorali del centro sinistra a favore della casa?
Cosa hanno da dire – oltre le prese di posizioni di maniera – Cgil Cisl e Uil che sono state e sono corresponsabili nella privatizzazione dell’Itea?
E’ ora di dire basta ad una politica provinciale che guarda solo al profitto sacrificando diritti e conquiste dei lavoratori.
Immorale è poi la pretesa che l’inquilino debba scegliere “entro 30 giorni” per l’acquisto o per il trasloco.
Insufficienti e per un certo verso “beffarde” appaiono le dichiarazioni delle varie amministrazioni che offrono “aiuti” agli inquilini anziché intervenire per bloccare la decisione dell’Itea di svendere il suo patrimonio pubblico. Patrimonio che dovrebbe essere non solo mantenuto, ma aumentato e riqualificato.
Invece l’Itea ha scelto di far pagare agli inquilini, che come peraltro riportava anche l’articolo, in taluni casi non sono in grado di coprire le spese di acquisto dell’appartamento ove vivono da anni e che quindi sarebbero costretti ad abbandonare le proprie abitazioni.
Ormai è diverso tempo che come AS.I.A. (Associazione Inquilini e Abitanti) contestiamo le politiche abitative di ITEA che, come una qualsiasi società per azioni, antepone il profitto aziendale al bene comune e alle politiche sociali sull’abitare, ma ITEA non è, e non può permettersi di essere una società come le altre; infatti la stessa ha una funzione sociale che altre società o non hanno oppure hanno un peso inferiore.
Le politiche economicistiche della società di edilizia abitativa, rispecchiano le politiche neoliberiste che sia a livello nazionale, che a livello locale che vanno nella direzione dello smantellamento dello stato sociale e della razionalizzazione dei diritti soggettivi, ovvero: il diritto allo studio, il diritto al lavoro, il diritto alla salute ed il diritto alla casa.
Politiche economiche che solo nell’ultimo periodo hanno provocato dei sensibili innalzamenti dei canoni di locazione, arrivando anche ad aumenti che superano i 100 euro.
Arrivati a questo punto una domanda sorge spontanea, per ITEA cosa significa abitazione a canone sociale o a canone moderato?
Portando nel portare la nostra solidarietà ed il nostro fattivo sostegno alle famiglie colpite da questo vergognoso provvedimento, come AS.I.A, ne chiediamo l’immediato e definitivo ritiro.
Rossi deve far sentire la sua voce ed imporre ad Itea una svolta sociale in materia di edilizia pubblica e agevolata.
AS.I.A del Trentino
Trento, 31 marzo 2015
Aderente
alla FSM