Se il personale resta unito, contratto sarà!
E’ quanto emerso con chiarezza dai vari interventi nell’incontro del 25 luglio.
Ci sono due posizioni ben distinte al tavolo. Una intende “aggiustare” il regolarmente attuale con minime concessioni. L’altra vuole un contratto realmente nuovo. Per quello che ci riguarda i 6 RdD sono in quest’ultimo lato della barricata e i Lavoratori IIT insieme a loro. Come organizzazione sindacale non abbiamo altro lato in cui stare. Non potremmo averne altro. E la CGIL, in modo evidente, è sulla stessa posizione. Lo confermano i verbali dei vari incontri, in caso ci fossero dubbi in merito.
La parte che vuole un nuovo contratto ha un grande potere negoziale, perché nel 2023 si celebra il ventennale dell’Istituto e con un contratto ben strutturato ci sarebbe ogni premessa per festeggiare tutti: i vertici, i dirigenti – che già hanno un contratto decisamente meglio remunerato rispetto ai salari della ricerca pubblica –, i Dipendenti.
Tutti potrebbero quindi festeggiare. Ma ora non ci sono le condizioni. Come abbiamo detto subito in apertura di tavolo, già oggi la situazione che si è creata con i servizi mensa delle sedi genovesi di IIT che estende il disagio patito da sempre dai centri distaccati, rende impossibile generalizzare il clima di festa.
Ma non si tratta solo di mensa. Si tratta di orario di lavoro, si tratta di salario sempre più insufficiente a fronte di un indice IPCA che a giugno ha toccato il 6,4%. Si tratta di carichi di lavoro e di 45 ore lavorative medie effettive a settimana.
Il regolamento e il quasi contratto che è scaturito da una civile ma insufficiente trattativa non permettono celebrazioni. Sta a IIT adoperarsi perché tutti abbiano da festeggiare, non solo una parte della Fondazione. Anche a costo di bloccare gli aumenti dei dirigenti per 5 anni e ribilanciare un monte salari estremamente squilibrato.
La festa richiede, a volte sacrifici. E i conti, si sa vanno tenuti in equilibrio.
USB Lavoro Privato ITT 27-7-2023