Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

Comunicati Stampa

JOBS ACT: USB, ECCO I PRIMI FRUTTI AVVELENATI COLPITO L'ENTE CHE DOVREBBE VALUTARE LA RIFORMA DEL LAVORO 252 RICERCATORI ISFOL A CASA ENTRO 31 DICEMBRE


1 dicembre a Roma assemblea-presidio sotto Ministero del Lavoro

Via Fornovo - ore 10.00

 

 

Arrivano i primi frutti avvelenati del Jobs Act e colpiscono l’istituto di ricerca ISFOL, unico soggetto pubblico nazionale deputato a svolgere il monitoraggio e la valutazione delle politiche sul lavoro, la formazione e l’inclusione sociale: verranno mandati a casa 252 ricercatori precari, che dopo il 32 dicembre 2014 non saranno più rinnovati. Il piano politico di Renzi e Sacconi prevede inoltre la nascita di un’agenzia nazionale per l’occupazione, attraverso la fusione di Italia Lavoro e ISFOL, creando così sovrapposizione di ruoli, funzioni e competenze tra una SpA e un Ente Pubblico di Ricerca.

 

La cosa più grave è che esistono tutte le condizioni - tecniche e finanziare - per prorogare i contratti di lavoro e quindi assicurare le funzioni di accompagnamento, consulenza strategica, monitoraggio e valutazione delle politiche del lavoro, sociali e formative svolte da questo Istituto.

 

Allora, perché non si garantisce al Paese un presidio scientifico così importante? Verrebbe da pensar male, e forse non si sbaglia: colpendo l’ISFOL il Governo può sottrarsi a una valutazione imparziale del suo operato da parte di un ente terzo, nonostante l’impegno assunto con l’Europa proprio per il monitoraggio sulle riforme del mercato del lavoro.

 

Così, mentre Renzi promette nuovi posti di lavoro e attenzione alla Ricerca, crea nei fatti nuova disoccupazione proprio fra i ricercatori.

 

I lavoratori e le lavoratrici dell’ISFOL non sono disposti a subire passivamente. Col sostegno dell’USB, già da lunedì 1 dicembre saranno in piazza a Roma, per un’assemblea-presidio davanti al Ministero del Lavoro, in via Fornovo dalle ore 10.00.