Noi, occupanti di case, uomini, donne e bambini senza reddito e, nelle loro intenzioni, senza futuro, vogliamo urlare l’ennesimo fortissimo “NO” alla minaccia che incombe su Atlantide, luogo che è parte integrante del nostro passato, del nostro presente e, soprattutto, del futuro che ci stiamo riprendendo. Mai come in questo momento chi si oppone alla privatizzazione del proprio esistere è stato così fortemente attaccato, costretto ad alzare i livelli di guardia e spinto ad affinare strategie di autodifesa sociale.
Assistiamo da lungo tempo alla metodica messa in atto di un ampio e articolato progetto di controllo politico indispensabile a garantire l’efficacia del modello proposto dal governante di turno, oggi quello di Renzi.
Accade così che da un lato si mettono a valore i diritti e la vita delle persone, si vendono le ricchezze pubbliche (neppure al miglior offerente!) e dall’altro si colpiscono duramente le realtà dalle quali s’irradiano alterità, confronto e conflitto, col chiaro intento di tacitare chi si oppone e non è disposto a cedere alle logiche di mercato.
L’articolo 5 del decreto Renzi-Lupi sta vedendo le sue prime applicazioni e difatti, in alcune città, è stata cancellata la residenza a chi occupa le case. Ma non solo. Agli occupanti vengono oggi negati beni fondamentali per un’esistenza dignitosa come l’acqua e l’energia elettrica.
Quanto sta accadendo ad Atlantide rappresenta un altro tentativo che si muove nella stessa direzione; un tentativo che, come gli altri, è destinato a fallire perché ci sarà ancora una volta un’intera città pronta a difendere quel piccolo grandissimo continente. E dentro questa città ci saremo anche noi, occupanti di case, gente arrivata a Bologna da tutto il pianeta, visi, pelli, lingue diverse che non hanno paura e niente da perdere in nome della dignità e dell’amore per la giustizia sociale. Sono cose, queste, che nessuno può toccare… proprio come Atlantide!
ASIA-USB BOLOGNA
Aderente
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