Come Organizzazione Sindacale, più volte ci siamo espressi contro la riforma della scuola voluta dal Ministro Gelmini, perché più che una riforma l’abbiamo sempre considerata un disfacimento della scuola pubblica, con molti lati negativi e qualche “chicca” per far digerire l’amaro calice.
Ora ne abbiamo qui a Viterbo, la prova provata, dichiara Lino Rocchi della USB Viterbo, una di quelle chicche e cioè il nuovo indirizzo in scienze applicate che prende il via dal prossimo anno scolastico al liceo scientifico Ruffini, in realtà è poco più che una goccia nel mare in tempesta, infatti, il ministero della Pubblica istruzione ha comunicato che è stata autorizzata una sola classe del nuovo indirizzo in scienze applicate a fronte di 113 richieste dei ragazzi, soltanto 25, possono essere ammessi; gli altri, se lo vogliono, possono frequentare i corsi normali con il latino o cambiare scuola, dopo una specifica autorizzazione.
Ma come, prosegue Rocchi, dopo dépliant, brochure, scuole aperte, pubblicità su giornali cartacei ed informatici, che promettevano anche nella città di Viterbo “l’attivazione finalmente i nuovi indirizzi della riforma scolastica” e dove addirittura i genitori possono scegliere ciò che piace ai propri figli, non c'è più l'obbligo, ma il diritto-dovere di studiare ciò per cui si è portati, arrivano 113 iscrizioni ed il risultato qual‘è?
Tante “chiacchiere e distintivi”, e la motivazione sempre la stessa, mancano i fondi per la scuola pubblica. Il ministro Gelmini non stupisce più e continua, tra un taglio e l’altro, a gettare la scuola pubblica nel caos.
Ed allora, vai col merito, Ora i 25 allievi saranno selezionati tra coloro che avranno ottenuto i voti migliori agli esami di terza media, con particolare attenzione ai voti riportati in matematica e scienze, creando, di fatto, il “numero chiuso” come in alcune università, ma qui si sta parlando di obbligo scolastico e del futuro di ragazzi di 13 anni e delle loro famiglie, che hanno fatto delle scelte a cui ora la scuola pubblica, quella di tutti, sbatte le porte in faccia.
È vergognoso, intollerabile, inaccettabile, non possiamo permettere che si formino ora, classi di serie A e classi di serie B, alla faccia della centralità dell'alunno e della funzione sociale della scuola.
Alcuni di questi genitori, conclude Rocchi, ci hanno girato una petizione per allargare le classi, noi la rigiriamo al presidente della provincia, al sindaco di viterbo ed a tutti gli altri organi competenti, e saremo al fianco di questi genitori e dei loro ragazzi per ogni iniziativa che vorranno intraprendere.
Il disagio dei lavoratori e della popolazione scolastica sui contenuti della riforma sono sempre più evidenti, la “rivolta” per il tempo pieno nelle elementari, la petizione di questi genitori del Ruffini, sono tutti figli della stessa madre, il palese tentativo di favorire la scuola privata, creando nuove generazioni di cittadini di serie A e serie B, di servi della gleba e baronetti, noi non accetteremo mai questa impostazione, la scuola è il mezzo per evolversi dei cittadini e deve essere accessibile, educativa, e preparare per il futuro tutte le nuove generazioni dando ai più ricchi ed ai più umili le stesse possibilità!