Nel programma EXIT -Uscita di sicurezza- in onda su La 7, lunedì 28 aprile scorso, è stato trattato l’argomento concernente il lavoro nella Pubblica Amministrazione.
Tra il pubblico era presente una delegazione della RdB che ha partecipato al dibattito.
Durante la trasmissione abbiamo assistito alla campagna denigratoria intrapresa dai mass media nei confronti dei dipendenti pubblici dove è emerso ancora una volta il forte attacco ai lavoratori ritenuti assenteisti e improduttivi, causa principale dell’inefficienza del servizio pubblico.
Un vero e proprio processo mediatico dove sul banco degli imputati comparivano i dipendenti pubblici come unici colpevoli di un disservizio che in realtà ha radici politiche fondate sul clientelismo.
I dati errati riportati sull’assenteismo e le testimonianze in ombra, strumentalmente veicolate funzionali al condizionamento dell’opinione pubblica mirano, a nostro avviso, ad accelerare quei processi di smantellamento della Pubblica Amministrazione messi in atto da tempo.
Al riguardo la RdB ha evidenziato l’inesattezza dei dati forniti, rilevando più volte sia l’inadeguatezza delle strutture che la carenza delle dotazioni tecnologiche e del più comune materiale di cancelleria tale da non consentire, talvolta, neanche le più elementari attività di ufficio e attribuendo quindi concretezza e specificità all’argomento trattato dagli ospiti presenti in trasmissione troppo genericamente e con poca competenza.
In riferimento alle notizie emerse sulla Presidenza del Consiglio dei Ministri riguardanti la pausa pranzo abbiamo constatato che le informazioni sbagliate e la scarsa conoscenza contrattuale dell’esponente dell’UGL hanno contribuito a screditare ulteriormente i dipendenti di questa Amministrazione.
Infatti, come i lavoratori sanno, in applicazione all'art. 19 del CCNI ed al fine di dare continuità all'azione degli uffici e non creare interruzioni di attività, i dipendenti della PCM possono articolare la pausa pranzo in modo differito secondo le esigenze di servizio, avendo comunque diritto all'attribuzione del buono pasto. La pausa in ogni caso è obbligatoria dopo le 9 ore giornaliere di servizio. Si evidenzia che all'interno degli stabili della PCM non sussistono punti di ristoro/bar.
In merito all’assenteismo in Presidenza, riteniamo che siano da considerare in modo analitico i dati forniti dalla Ragioneria Generale dello Stato in cui è verificabile, nella sua corretta entità, tale fenomeno in un settore caratterizzato da un’età media che si avvicina ai 55 anni per effetto di una rigida applicazione del blocco delle assunzioni.
Siamo perplessi di fronte all’intervento inadeguato espresso dal rappresentante della CGIL il quale anziché difendere i lavoratori pubblici ha preferito assumere un ruolo indefinito... Ci chiediamo se la sua presenza in trasmissione mirava a difendere i lavoratori o ad avvalorare le tesi del Prof. Ichino.
Il nostro proposito è ricondurre al centro il dipendente pubblico individuato come principale risorsa sulla quale investire e non come un costo da tagliare e restituire alla Presidenza la sua funzione autentica di struttura servente dello Stato svincolata dalla subalternità ai politici.
Un progetto che quotidianamente portiamo avanti partendo dai bisogni concreti dei lavoratori per costruire una migliore condizione lavorativa, umana e sociale.
Roma, 30 aprile 2008
RdB/CUB P.I. Coordinamento Nazionale PCM