La Giunta Regionale, senza nemmeno un minuto di confronto sindacale e nonostante le promesse ha preparato una legge addirittura peggiorativa rispetto al Decreto legislativo Brunetta, che presenterà in un audizione al Consiglio il 3 Dicembre.
Ai proclami pubblici del Presidente della giunta e alla presunta contrarietà sulla cosiddetta controriforma della Pubblica Amministrazione non corrisponde assolutamente un atteggiamento coerente.
Attraverso le modifiche alla L.43/2001 viene introdotto un sistema di valutazione premiante sottraendolo completamente alla contrattazione sindacale e mentre in realtà il Decreto Brunetta prevedeva un’ampia autonomia degli Enti Territoriali, la Regione poteva non recepire tout court l’istituzione delle 3 fasce di merito, invece nella proposta viene articolato tutto l'iter valutativo e premiale.
La Giunta non può sbandierare la propria autonomia istituzionale solo quando riguarda gli interessi corporativi anche troppo rappresentati all’interno del Consiglio e non utilizzarla quando riguarda il trattamento dei lavoratori.
Questo progetto di legge introduce anche il principio del licenziamento in caso di permanente inabilità, inidoneità psicofisica e di fronte al reiterato rifiuto di sottoporsi alla visita medica. I cosiddetti contratti esterni di lavoro autonomo possono essere stipulati non più solo per esigenze speciali e casi eccezionali, ma è sufficiente che esista una competenza particolare per poterlo fare. Se a questo si aggiunge che i lavoratori regionali in esubero finiscono nelle liste di mobilità di durata biennale e, ove non vi sia una ricollocazione vengono licenziati , lo stesso destino tocca ai dipendenti regionali che a norma dell’art.22 bis vengono trasferiti in caso di privatizzazioni.
Siamo di fronte ad un combinato disposto micidiale.
Su questi e altri argomenti Usb ha chiesto modifiche della legge che saranno presentate venerdì 3 Dicembre 2010.L’impressione è quella che le parti salienti di questa legge siano il frutto di incontri in pizzeria con chi intende concertare, la Regione Emilia Romagna è prima in Italia nell'applicazione del Dgls Brunetta. Inoltre con una incredibile forzatura istituzionale all'art. 1 sostanzialmente inserisce il nuovo Comparto Regione-Sanità, sui cui, nonostante le richieste di incontro, Errani non ha mai voluto discutere.
Per questo la nostra opposizione si farà sentire.