Ancora una volta la Regione Basilicata, con una manovra di basso profilo e sempre a fine anno, ha partorito una Legge a dir poco penalizzante per i dipendenti delle ex Comunità Montane da sempre abbandonati al loro destino e considerati un peso. Come al solito la Regione si spoglia delle proprie professionalità e del personale qualificato e specializzato per affidare i servizi al altri Enti mettendo in atto ancora una volta una vera e propria esternalizzazione di servizi. La più grande contraddizione rispetto a questo processo è che da un lato si legifera per la riappropriazione delle funzioni proprie del Dip. Politiche Agricole e Forestali mentre dall'altro il personale viene assegnato al Consorzio di Bonifica con atto unilaterale senza la volontà dei dipendenti. Tale manovra per tenere in piedi un Ente che serve a foraggiare gli amici della politica e per un esborso di denaro che vede sempre più dissanguare le casse della Regione. Tale atteggiamento ancora una volta mette in evidenza che la Regione si dimostra un Ente non Unitario cosi come vuole la Legge.
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