L'Unione Europea impone ai lavoratori sacrifici per finanziare e sostenere le grandi banche e le multinazionali ed il Governo Renzi, obbediente, ha architettato un sistema di “riforme” con l’obiettivo di cancellare definitivamente lo stato sociale ed i diritti acquisiti in anni di lotte, disarticolando il mondo del lavoro e rendendo tutti più poveri.
Il Servizio Sanitario Nazionale sta pagando un prezzo altissimo
oltre 10 milioni di cittadini restano fuori dal sistema sanitario semplicemente perché non sono in grado di comprarsi “le cure”, la prevenzione e la riabilitazione sono ormai quasi completamente nelle mani delle assicurazioni e degli imprenditori, mentre la qualità dei servizi cala inesorabilmente con l’ingresso dei privati, che hanno come unico interesse il profitto. Il tutto in un sistema dove quel poco di “pubblico” rimasto è sempre più minacciato dalla corruzione e dal malaffare, frutto del sistema degli appalti e delle esternalizzazioni, vera causa di sprechi e disservizi.
Il personale del SSN è sottopagato, deprofessionalizzato e sfruttato
La spesa per il personale è stata e resta per il Governo la prima voce di risparmio, tanto che oggi nei bilanci delle ASL è stata superata da quella per acquisto di servizi esterni da privati. 60.000 Infermieri mancano all'appello per garantire livelli di assistenza adeguati.
I lavoratori e le lavoratrici della sanità, nonostante carichi di lavoro massacranti che mettono costantemente a rischio la propria ed altrui sicurezza, continuano ad essere senza contratto mentre oltre 85.000 precari attendono da anni una stabilizzazione.
Per tutto questo esiste una cura, che non è l’austerità imposta dall'Unione Europea e fatta propria supinamente dal Governo Renzi ma il rilancio di un sistema sanitario pubblico che rimetta al centro i bisogni dei cittadini e restituisca dignità ai lavoratori.