Le occasioni perdute di un sindacato che ha fatto la storia dei lavoratori.
Apprendiamo ora con un amaro sorriso che il sindacato che negli anni ha scritto la storia dei lavoratori italiani, oggi richiede, legittimamente e a gran voce, l’apertura del tavolo di negoziazione sulle risorse legate all’armonizzazione della ripartizione dei 165 milioni di euro, e del tavolo del rinnovo contrattuale.
Peccato che in precedenza lo stesso sindacato in questione si sia rifiutato di partecipare al cartello sindacale sorto in risposta alla scandalosa proposta dell’amministrazione.
Facciamo dunque chiarezza.
L’8 febbraio 2018, dopo aver sottoscritto l’ultimo CCNL dei VVF, il loro coordinatore affermava con un comunicato trionfante ai lavoratori: “la chiusura della parte economica ci permetterà di aprire la parte normativa[…]”.
Ci poniamo alcune domande. Che fine ha fatto la parte normativa? La risposta è sotto gli occhi di tutti. La parte normativa del contratto era una promessa irrealizzabile, e questo noi lo evidenziammo subito, fatta da un governo che stava andando a casa ed aveva la certezza di non rientrare dopo le imminenti elezioni nazionali. Su questo la storia ci diede ragione.
Inoltre, perché quel sindacato era d’accordo sulla formazione di un cartello a patto che fosse confederale, sebbene accusasse le altre sigle coinvolte di essere colpevoli dell’impasse che si è venuto a creare? E perché manifestava invece preoccupazione “nel voler coinvolgere nella discussione organizzazioni sindacali che per storia e credibilità e obiettivi sono lontane anni luce dalle politiche confederali sostenute da CGIL, CISL e UIL” (nota del coordinatore del 30.04.2020)?
Vorremmo a lui ricordare la nostra storia. Nel lontano 2004, quando il suo storico sindacato si batteva contro il riordino, contro il 217,contro la 252, contro il 139, USB (all’epoca RDB) con i propri uomini, con le proprie bandiere, era ugualmente in piazza a manifestare per gli stessi ideali. A buon intenditor...
IL Coordinamento Nazionale USB VVF