Anche a Firenze sarà possibile acquistare la salsa Terra e Libertà, un prodotto che nasce dalle terre occupate Di Vittorio e dalla volontà dei braccianti di USB che nel foggiano hanno scelto di riprendersi lavoro, diritti e dignità. La salsa avrà un costo di due euro a bottiglia e sarà possibile prenotarsi alla mail firenze@usb.it
Dopo anni di lotte, incontri, assemblee percorsi di alfabetizzazione sindacale i braccianti migranti hanno rotto gli indugi: hanno costituito una propria associazione, chiamata Terra e Libertà, e con il supporto di USB hanno sfidato il mondo dello sfruttamento lavorativo e del degrado abitativo.
Riportiamo un estratto del comunicato ufficiale scritto dai braccianti di Torretta Antonacci.
“La terra era lì, a poche centinaia di metri dal fango e le lamiere delle nostre baracche e ogni mattina all'alba e ogni sera al tramonto ci passavamo davanti. Perchè non prendere la zappa e ridargli vita? In tutti questi anni abbiamo appreso una regola importante: i padroni spesso, ma la terra non ti tradisce mai.
Il 26 maggio abbiamo preso una motozappa e 12 vanghe e da allora è stato un continuo: dapprima la trinciatura, poi l'aratura, poi la piantumazione, i trapianti a mano, le peripezie per trovare l'altrettanto indispensabile sorella di madre terra - l'acqua - e gli inutili appelli al consorzio di bonifica e alla Regione per darci un riconoscimento.
Siamo in regime di occupazione e pertanto tutto è maledettamente più difficile, ma non ci siamo arresi e invece di regalare il nostro pomodoro ai grandi commercianti che speculano sulle spalle di contadini e braccianti, abbiamo scelto di scalare l'intera filiera e provare a fare noi un prodotto finale, una passata di pomodoro artigianale che sia non solo un condimento per la pasta ma anche un segnale di rivolta contro i padroni del cibo, che possa dimostrare la possibilità di combattere per i nostri diritti e organizzare una filiera alimentare rispettosa della terra e del lavoro.
Per questo abbiamo usato solo prodotti naturali e a basso impatto ambientale per dare la ninfa vitale a questa terra rinsecchita da anni di incuria e abbandono, attenendoci a una produzione di carattere primitiva prima ancora che artigianale, per convinzione ma anche per necessità, non avendo alcuna disponibilità economica alle spalle. Il lavoro svolto fino a questo momento è stato puramente volontario da parte dei braccianti coinvolti, ma crediamo sia folle pretendere da chi si spezza tutto il giorno la schiena nelle campagne, chiedere anche questo sacrificio e per questo motivo, proprio per garantire anche un salario dignitoso a chi lavora in queste terre, abbiamo fatto questa follia della passata di pomodoro "terra e libertà".
I braccianti migranti di Torretta Antonacci non si tolgono il cappello quando passa il padrone. Aiutiamoli acquistando il prodotto del loro lavoro. Non è solo una passata di pomodoro ma un atto di coraggio e impegno!