Il decreto DCA 219 (Decreto Commissario ad Acta ), emanato dalla Regione Lazio, oltre a prevedere l'accentramento delle attività di laboratorio analisi in un unico laboratorio centrale per ogni Asl regionale, dispone anche l’accentramento completo degli esami batteriologici dai Laboratori di Civita Castellana e Tarquinia, essendo questi preposti solo per le analisi urgenti.
Perché tale accentramento sia operativo, è necessario che la ASL si doti di opportuni contenitori idonei alle normative per il trasporto dei campioni microbiologici, che si monitorizzino in tale evenienza temperature e tempi di percorrenza, come da normative vigenti e soprattutto ci si doti di un sistema di trasporto dedicato ai soli campioni biologici. Questo a salvaguardia delle prestazioni microbiologiche.
Al momento tutto ciò non è in essere e allora la classificazione dei Laboratori di Civita e Tarquinia in Laboratori di Urgenza è un’operazione solo di facciata?
Inoltre, verificando i tempi di refertazione, ad esempio di urino coltura o di tampone faringeo, tra gli esami batteriologici più richiesti, si nota che il Laboratorio di Belcolle ha i tempi di refertazione più lunghi del Laboratori periferici. Alcune volte anche il doppio dei giorni dei refertazione di Tarquinia e Civita. Pertanto non sarebbe necessario prima di accertare tale analisi che si operi per omogeneizzare i tempi di refertazione e si analizzino le motivazioni di tali discrepanze?
Come mai nel laboratorio di Tarquinia, che durante il periodo estivo vede raddoppiare la probabile Utenza, si lasciano solo due dirigenti, a tempo parziale, per coprire che i turni di reperibilità? Non sarebbe meglio distribuire il personale, anche dirigente, in maniera più razionale? O chiedere alla Regione Lazio strumenti da investire per l’attuazione del DCA 219, invece che voler apparire solo sul piano formale, i migliori, a discapito del servizio che si offre ai pazienti?
Aurelio Neri
USB Viterbo