“Un messaggio di solidarietà alla nostra rivoluzione socialista cubana”. È questo l’appello di Luciano Vasapollo, docente alla Sapienza e delegato del Rettore per i rapporti con l’America Latina e il Caribe. Vasapollo è un economista di fama internazionale, da sempre vicino alla ragione dei popoli.
“Sono un amico fraterno di Cuba e della rivoluzione. Ho lavorato insieme a molti compagni cubani e ho avuto l’onore di collaborare con il Comandante en Jefe Fidel Castro” ha spiegato Vasapollo, il quale coordina, insieme a Rita Martufi, il Capitolo italiano della Rete di Intellettuali e Artisti in Difesa dell’Umanità, di cui fu tra i fondatori, nel 2004 a Caracas, insieme ai Comandanti Eterni Fidel Castro e Ugo Chávez.
Cuba è stata inserita da Trump nella lista degli stati che promuovono il terrorismo, nonostante l’isola caraibica abbia promosso solo la solidarietà e la cooperazione. A differenza degli Stati Uniti, infatti, Cuba non ha mai esportato bombe, ma medici e salute. È noto, per fare un esempio fra i più recenti, ha spiegato Vasapollo, come Cuba sia in prima linea nella ricerca medica, con la sperimentazione e la distribuzione del farmaco Interferone Alfa B, che è stato riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale come un importante strumento nella lotta contro il Covid 19.
“Dobbiamo considerare”, ha aggiunto Vasapollo, “come quella di Trump sia una mossa dettata dalla disperazione”. Infatti, il presidente americano deve nascondere la gestione fallimentare della crisi epidemica negli Stati Uniti e, pertanto, è alla ricerca di pretesti al fine di distogliere l’attenzione sul suo operato. Infatti, ha ricordato lo studioso italiano, Trump ha avuto un approccio erratico e ondivago, giungendo prima a negare e poi a minimizzare gli effetti del virus, nonostante gli scienziati e l’OMS avessero avvertito per tempo della sua pericolosità.
Va ricordato come questo autunno, negli Stati Uniti, avranno luogo le elezioni e la vittoria di Trump è tutt’altro che scontata. Ci sono già adesso milioni di disoccupati in USA e il sistema sanitario americano, costruito per le classi ambienti, non cura chi non dispone di un’assicurazione, a differenza che a Cuba, dove la salute non è considerata una merce e la sanità è pubblica e universale. Quello che gli Stati Uniti vogliono fare, è colpire chi dà l’esempio di un modello alternativo a quello dello sfruttamento e dell’oppressione dell’uomo sulla natura.
Un altro elemento che Vasapollo ha sottolineato, è come, in questa campagna elettorale, grande importanza avranno i voti dei cubani residenti a Miami, dove la destra golpista latino americana, e le oligarchia spogliata dai propri privilegi, ha la sua residenza.
In questo disperato tentativo di distrarre l’attenzione, Trump se l’è presa prima con il Venezuela, colpevole di aver difeso il proprio popolo e le sue risorse naturali dall’avidità delle corporation, arrivando perfino ad accusare il legittimo Presidente Maduro di essere un narcotrafficante. Gli Stati Uniti hanno utilizzato, poi, questa ridicola scusa, ha spiegato Vasapollo, per imporre un blocco dinanzi alle coste del Venezuela. Inoltre, il recente tentativo di sbarco di un gruppo di mercenari, con il sostegno dell’autoproclamato presidente appoggiato da Washington, Juan Guaidó, getta una luce ancora più inquietante sull’operato degli USA nella regione.
“Vogliamo esprimere il massimo livello di solidarietà sia contro l’infame bloqueo imposto a Cuba dagli Stati Uniti sia contro le sanzioni da parte dell’Unione Europea”, ha, dunque, ribadito Vasapollo. Tuttavia, “è necessaria la massima solidarietà contro queste nuove sanzioni di Trump e del governo nordamericano”, ha spiegato Vasapollo. “Come si può considerare Cuba uno stato terrorista?” – ha aggiunto l’eminente economista: “è una pazzia senza senso, perché Cuba sta dimostrando – e lo ha dimostrato sempre da quando iniziò la rivoluzione di Fidel Castro, di Camilo Cienfuegos, di Ernesto Che Guevara e di Raúl – di essere un paese solidale, che ha messo al centro la solidarietà, la cooperazione e la complementarietà”. Infatti, “questo è stato dimostrato anche con la Brigata Medica Henry Reeve”, la quale è venuta in soccorso di 28 paesi, fra cui anche l’Italia, per combattere questa terribile pandemia di coronavirus.
Va ricordato come Vasapollo sia tra i promotori, con il Capitolo italiano della Rete di Intellettuali e Artisti in Difesa dell’Umanità, della candidatura al Premio Nobel per la Pace dei medici cubani. “Infatti, appoggiamo la proposte analoghe in giro per il mondo, fra cui quella del Comitato per la Pace e la Giustizia di Cuba, diretto da Graciela Ramírez”, ha voluto sottolineare Vasapollo.
“In questo senso desideriamo dare un grande ringraziamento ai medici cubani che, in funzione di quella che è l’idea rivoluzionaria di Che Guevara e Fidel, stanno continuando ad essere solidali nel mondo. Per questo si propone il Premio Nobel per la Pace perché Cuba rappresenta, nel mondo, il massimo livello di solidarietà. Viva Cuba, viva il Socialismo, viva la Nuestra Patria, Socialismo o Muerte, Hasta la Victoria Siempre, Venceremos ”.
Nazareno Galiè