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LE BUGIE DEL COMMISSARIO

Nazionale,

Comunicato n. 11/09

 

Giovedì mattina, al quarto giorno di iniziativa di autoconvocazione per sollecitare l’amministrazione a riprendere le trattative con i sindacati, preso atto del silenzio della controparte, siamo andati dal Commissario Straordinario che è anche Presidente della Delegazione trattante.

 

Evidentemente infastidito dalla protesta, chiamati a sé il Capo del Personale ed il Responsabile delle Relazioni Sindacali, oltre ad una decina di guardie giurate convocate a scongiurare chissà quale minaccia, il Presidente Mastrapasqua ha acconsentito ad incontrare una delegazione della RdB nel pomeriggio alle 15.30. Incassata la promessa dell’incontro abbiamo lasciato l’ufficio del Commissario.

 

Arrivati puntuali all’appuntamento, abbiamo trovato le porte sbarrate e le guardie giurate schierate a difesa dei “Potenti”, minacciati da chissà quali criminali, certamente non da noi che da quattro giorni rivendicavamo semplicemente il rispetto delle relazioni sindacali, come stabilito dalle norme contrattuali e di legge. Ci è stato detto di andare dal Capo del Personale, il quale ha esordito riferendo che l’amministrazione convocherà le organizzazioni sindacali il 2 marzo con all’ordine del giorno, udite! udite!, i piani di produzione 2009. Gli abbiamo risposto che era una provocazione, dal momento che i piani 2009 sono già stati decisi unilateralmente dall’amministrazione centrale e risultano operativi sul territorio. Quello di cui abbiamo bisogno è la certezza sulle risorse economiche del 2009 per gli incentivi ai lavoratori. Abbiamo quindi fatto notare che avevamo un appuntamento fissato dal Presidente per le 15.30, ma il Capo del Personale ci ha risposto che il Commissario Mastrapasqua non ci avrebbe ricevuto. A quel punto ci è sembrato inutile continuare l’incontro, anche perché se avessimo voluto parlare con il Direttore Centrale delle Risorse Umane glielo avremmo chiesto direttamente, non saremmo andati certo dal Presidente.

 

Alla fine di una civile giornata di protesta, abbiamo preso atto del riprovevole comportamento menzognero del Presidente Mastrapasqua e di quello ossequioso e colpevolmente complice della corte che gli ruota intorno.

 

Ma il Commissario non è nuovo a promettere cose che poi non mantiene. Aveva annunciato in videoconferenza con i lavoratori dell’Ente che se non fosse riuscito ad ottenere la restituzione delle somme sottratte con la Legge 133/2008 si sarebbe dimesso. Come sappiamo, è ancora lì.

 

 

Si dimetta, Presidente,

 

così avrà più tempo per occuparsi di quelle numerose attività evidenziate nel corposo curriculum personale, mentre all’INPS auspichiamo sia data la possibilità di avere un Presidente che mantenga la parola data e che non schieri le guardie giurate contro i sindacalisti ed i lavoratori.

 

Nel frattempo, non aspetteremo certo che l’amministrazione ci convochi il 2 marzo sulla produttività, mentre sul territorio si avvia unilateralmente il riordino dell’Ente, mentre il Commissario decide le sinergie con altri Enti e non ritiene che debbano essere informati i sindacati, mentre sono sempre più chiare le difficoltà ad ottenere la restituzione delle somme decurtate con la Legge 133/2008.

 

 

REAGIREMO CON FORZA

 

Porteremo la protesta in tutte le sedi INPS, rifiutando i piani 2009 ed adeguando la mobilitazione alla gravità del momento. Bloccheremo qualunque riassetto organizzativo deciso unilateralmente dall’amministrazione. Vogliamo che nell’Ente si affermi la trasparenza, a cominciare dalle spese di bilancio, dagli appalti, dalla gestione della mobilità in ingresso.