Oggi 8 aprile 2008 presso l'Ospedale Civile di Legnano alla presenza di lavoratori e cittadini di Legnano convocati dalla RDB/CUB si è svolta l'assemblea generale sul futuro del nosocomio di Via Candiani,2 considerata l'imminente apertura del nosocomio in zona San Paolo.
I lavoratori ed i cittadini
in data 8 Aprile intendono dar vita ad un coordinamento unitario allargato a tutta la società Legnanese e convocheranno per il 28 maggio il prossimo appuntamento sempre all'interno dell'ospedale.
Inoltre:
Considerata la diminuzione drastica di posti letto a 445 più 95 tra day hospital e day surgery, chiedono che sul vecchio nosocomio si dia vita ad un progetto di Ospedale post acuzie e per la riabilitazione dei pazienti, con reparti dedicata alla lungo-degenza e agli anziani con reparti di diagnostica, con laboratori d’analisi e poliambulatori, di far permanere all'interno del nosocomio di Via Candiani, 2 tutte le funzioni tecnico amministrative non indispensabili al funzionamento del Nuovo complesso Ospedaliero.
Come cittadini ed utenti intravediamo nella costruzione del nuovo Ospedale in zona San Paolo una straordinaria occasione di sviluppo occupazionale, e chiediamo che questa nuova struttura porti nuovi posti di lavoro e non che serva a chiudere il vecchio ospedale a vantaggio della sanità convezionata/privata.
chiediamo che al nuovo ospedale per acuti si affiancherà l’Ospedale di Via Candiani così da coniugare l’eccellenza che da anni rappresenta la vecchia struttura con una struttura per acuti come il nuovo ospedale.
Come cittadini e lavoratori inoltre chiediamo all'Amministrazione di dare vita ad un tavolo programmatico paritario tra azienda civile, O.S., RSU aziendale e coordinamento cittadino sulle esternalizzazioni, sulle concessioni e sulle vendite del patrimonio aziendale.
Considerato che sull'azienda incombe ancora il mutuo della cassa depositi e Prestiti sulle strutture di recente costruzione: Blocco Materno Infantile e Malattie Infettive, chiedono: quali iniziative intenda intraprendere questa Amministrazione per la salvaguardia di queste importanti strutture importanti per la popolazione.
I lavoratori ed i cittadini chiedono inoltre ragguagli sulle voci di vendita di alcune aree urbanisticamente interessanti quali: CPS di Legnano in zona Ronchi per far posto ad un Golf club, ed altre importanti proprietà .
I lavoratori e cittadini chiedono:
alla luce di dispendiose esternalizzazioni di servizi come il call-center aziendale che da 6 anni grava più del doppio della spesa se fosse reinternalizzato; quali progetti intendono mettere in cantiere su questo importante e strategico servizio considerato la scadenza al 31 agosto dell'appalto con l'agenzia interinale Lavoro più.
Come lavoratori e ciittadini diamo mandato al coordinamento aziendale della RDB/Cub di studiare il regolamento e lo statuto del consiglio comunale di Legnano e dei comuni del circondario al fine di promuovere un referendum cittadino di indirizzo sulla chiusura dell’ospedale di Via Candiani.
Legnano 8 Aprile 2008
10 aprile 2008 - Il Giorno
«I politici giocano con la salute delle persone»
«Con l’apertura della nuova struttura di via Novara che fine faranno i lungodegenti e i malati cronici?»
ASSEMBLEA INFUOCATA DEI LAVORATORI DEL CIVILE SUL FUTURO DEL VECCHIO OSPEDALE
di SILVIA VIGNATI
LEGNANO — SI È TORNATI a parlare della sorte del "vecchio" ospedale Civile, martedì sera nell'aula magna di via Candiani. Sorte legata alla prossima apertura del nuovo nosocomio, che sta sorgendo in area San Paolo: data prevista di inaugurazione fine 2009, costo 155 milioni di euro. Le Rappresentanze di base (Rdb-cub) hanno organizzato l'assemblea pubblica che ha visto una folta partecipazione di tecnici, infermieri e anche qualche medico. Assente l’Amministrazione ospedaliera, l’Amministrazione comunale, le altre sigle sindacali. Sono solo intervenuti Nicoletta Bigatti (consigliere comunale Sinistra Arcobaleno) e Giuseppe Marazzini (ex consigliere di Rifondazione comunista). Domande vecchie e nuove hanno caratterizzato l'incontro, alcune formulate fin dalla nascita (sulla carta) della nuova opera. «ANCORA non sappiamo dove andranno a finire i lungodegenti, i malati cronici, gli oncologici, i pazienti psichiatrici, visto che il nuovo ospedale sarà solo per gli acuti - ha introdotto Franco Cattaneo, coordinatore Rdb -. Siamo molto preoccupati: non abbiamo avuto nessuna risposta dall'amministrazione. Di certo si sa che diminuiranno i posti letto, e magari anche i lavoratori: così si sta giocando sulla salute dei cittadini. E ancora: sembra che le esternalizzazioni diventeranno la norma. Se davvero la sanità è il "fiore all'occhiello della Regione", allora vogliamo avere prove concrete». Riccardo Germani (Rdb) fa subito notare l'assenza di interlocutori importanti. «Dov'è l’Amministrazione, che ha ostacolato questa serata? Dove sono gli altri sindacati? La salute di tutti noi non è di destra o di sinistra, di maggioranza o opposizione. Dobbiamo dire le cose come stanno. Che si sta costruendo un ospedale e ancora stiamo pagando mutui per i nuovi Dipartimenti materno-infantile e Infettivi. Strutture che, per legge, non possono essere abbattute almeno per vent’anni. E un domani, l'anziano che al Civile trovava sempre un posto in Medicina, che fine farà? Dovrà andare nelle strutture private. Perché un posto letto per curare una brutta bronchite non lo avrà più, nell'ospedale per acuti. E ancora: che fine faranno le undici operatrici di call center il cui contratto scade al 31 agosto?». PER GERMANI, se la costruzione del nuovo nosocomio non può certo essere arrestata, diventa necessaria la volontà di conservare al meglio, e nella totalità dei suoi spazi, il complesso di via Candiani: area che dovrebbe ospitare tutti i servizi post-interventi chirurgici, di riabilitazione, di cura dei malati cronici e della disabilità. «Ma oggi a Legnano per far business si ricorre a un unico sistema: si costruisce. La salute diventa funzionale al business. Si esternalizzano i servizi: questi 14 già definiti (gestione spazi commerciali, bar, gestione e manutenzione fabbricati, manutenzione attrezzature, manutenzione verde, manutenzione impianti tecnologici, servizio energetico e di fornitura calore, mensa ristorazione personale e pazienti, lavanderia, servizio di pulizia interno ed esterno, servizi di vigilanza e portineria, smaltimento rifiuti, apparecchi biomedicali, fornitura gas medicali) sono solo la base di partenza. La nostra azienda li ha concessi a imprese private in data 23 marzo 2005 per 27,5 anni: questo non ci dà nessuna rassicurazione affinché anche altri servizi vengano successivamente appaltati». È FORTE quindi l’appello a fare un fronte comune, «perché da soli, come sindacato, non possiamo fare una battaglia a difesa della nostra salute. Serve l'allenza fra tutti i sindacati, i cittadini, i lavoratori dell'ospedale», ha concluso Germani. Alla serata ha partecipato anche Erminia Emprin, senatrice della Commissione sanità. «Oggi c'è una mancanza totale di programmazione fra servizi sociosanitari, ospedale, bisogni di salute del territorio. Si parla tanto di "sprechi della sanità": ma cosa dire se a Legnano non si sono ancora finiti di pagare i mutui dei nuovi reparti e si costruisce ex novo? La funzione ospedaliera è sempre più legata al profitto e sempre meno ai bisogni di salute. La "finanza di progetto" qualifica la sanità lombarda: tutto deve essere messo a valore». Qual è la sua ricetta? «Bisogna costruire in Lombardia comitati locali coordinati fra loro. Comunicare le esperienze. Redigere libri bianchi. Fare pressioni a Roma. Pensiamo che tanti ospedali lombardi non hanno chirurghi ma semplici consulenti, di cui non conosciamo la natura dei contratti. Tornando a Legnano: ancora non sapete come si integreranno i due plessi. Un fatto grave».