Lettera Al Direttore de “Il Domani”
Gentile Direttore,
che alcune notizie pesino più di altre, è ovvio; quello che è meno ovvio, anche se è notorio, è il fatto che la pubblicazione sui giornali spesso dipende non dal “peso” della notizia stessa, ma da chi ne sollecita la pubblicazione.
Noi, come RdB/CUB non vogliamo minimamente discutere le scelte editoriali di un giornale (non ne avremmo alcun diritto), ma francamente non possiamo non rammaricarci nel constatare che puntualmente notizie di grande rilievo, proposte attraverso comunicati stampa dalla nostra organizzazione sindacale, che è maggiormente rappresentativa a livello nazionale e in costante crescita in termini di iscritti, vengono sistematicamente ignorate dagli organi di stampa, compreso il Suo quotidiano; mentre, invece, notizie riguardanti lo stesso argomento, provenienti da altre sigle sindacali, vengono integralmente pubblicate senza alcuna verifica sul contenuto.
E’ il caso del rinnovo contrattuale delle Agenzie Fiscali, che ha suscitato fortissime critiche in tutta Italia, da parte dei lavoratori del Fisco e che è stato oggetto di referendum approvativi, proposti su iniziativa della RdB/CUB e della Flp.
Il “Domani”, mentre da una parte ha scelto di non pubblicare un comunicato delle RdB sull’andamento del referendum in Calabria, che ha interessato quasi mille lavoratori, ha, invece, pubblicato nei giorni scorsi la notizia di una assemblea proposta da Cgil, Cisl e Uil, alla quale avrebbero partecipato 202 lavoratori delle Agenzie Fiscali a cui il contratto sarebbe andato a genio; noi a quell’assemblea non c’eravamo, ovviamente, ma da fonti decisamente attendibili, parrebbe che, contrariamente a quanto riportato nell’articolo, i lavoratori delle Dogane non sarebbero stati presenti, mentre del Territorio, sarebbero stati solo in 8 e non già 55 come scritto (sulla partecipazione del personale delle Entrate non abbiamo dati, ma dovessero essere vere le notizie sulla partecipazione delle Dogane e del Territorio e mantenendo la stessa proporzione, non ci stupiremmo se fossero stati una ventina).
Questa moltiplicazione dei lavoratori ci sembra miracolosa e, come già successo nel passato, si vuol far passare per plebiscitaria, una adesione che, se c’è stata, è assolutamente minoritaria.
I dati del referendum, infatti, dati certi, per i quali sono agli atti, a disposizione di tutti, schede e relativi verbali, dicono, invece, che nella nostra regione, nonostante il boicottaggio dei confederali e malgrado il poco tempo a disposizione per organizzare il voto, negli uffici dove sono state predisposte le urne, è andato a votare quasi il 65% dei lavoratori, dichiarando apertamente la propria contrarietà alla preintesa contrattuale, con una percentuale di quasi il 91%, dando così ragione alla RdB e alla Flp che quella preintesa non hanno sottoscritto.
Questa la notizia, che abbiamo inviato tempestivamente e che non abbiamo visto pubblicata su nessun quotidiano calabrese.
I dati della nostra regione confermano il voto nazionale, che ha interessato oltre 30 mila dei 56 mila lavoratori del fisco e anche a livello nazionale il no è stato secco e chiaro, mettendo in evidente difficoltà i firmatari di quel vergognoso accordo.
In tutta Italia, ci sono dubbi e ripensamenti per quella firma apposta, tranne che in Calabria, evidentemente, dove i dirigenti di Cgil, Cisl e Uil, continuano, come già nel passato, a dare numeri senza riscontri.
Quello che ci aspettiamo da un giornale, serio ed equilibrato come il Suo, è che ci sia rispetto verso i numerosissimi lavoratori che stanno protestando per avere un contratto decente, ad oltre 27 mesi dalla scadenza.
Per questo motivo Direttore, Le chiediamo di dare spazio a chi in questo momento rappresenta davvero i lavoratori e li rappresenta concretamente, dando loro voce attraverso un atto di democrazia come il referendum, e non solo a chi pensa di rappresentarli autoreferenziandosi.