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F.U.A.2009

Lettera aperta al nuovo Coordinatore Generale CISL del Ministero della Difesa.

Roma,

 

Al nuovo Coordinatore Generale CISL Difesa

    dott. Ruggero Bellotto.

 

La RdB-Difesa, nel porgerle i migliori auguri di buon lavoro, vuole chiarire, per completezza nonché correttezza d’informazione nei suoi confronti, quali siano i nostri convincimenti presenti, ma anche quelli passati, per poterla mettere in condizioni di esprimere posizioni e giudizi corretti, nonché credibili, non solo nei confronti di questa O.S.

 

Riteniamo opportuno precisare quanto segue:

 

1.  non comprendiamo quali siano le svariate ed infondate accuse rivolte alle OO.SS. (CISL, UIL ed UNSA) se non l’aver sottoscritto un contratto (biennio economico) che definisce risibili gli aumenti economici previsti;

2.  non crediamo esagerato definire i contenuti del contratto e dell’accordo sul nuovo assetto contrattuale da Voi sottoscritti come la definitiva destrutturazione del modello contrattuale precedente dove, in maniera sproporzionata, si delega la titolarità della gestione delle risorse economiche ed umane ai dirigenti delle amministrazioni;

3.  le schede di valutazione del merito individuale presentate dall’Amministrazione sono il frutto non solo del decreto Brunetta ma anche dei contratti da Voi sottoscritti;

4.  continuiamo a ritenere possibile, se non necessario, distribuire le risorse FUS 2009 con i criteri del 2008.

Purtroppo dobbiamo ricordarle che la proposta dell’Amministrazione, nella prima bozza presentata agli artt.13 e 16, prevedeva per l’appunto tale modalità di distribuzione che Voi, in maniera alquanto spocchiosa, avete rigettato determinando il susseguirsi di riunioni che, non ci vergogniamo a definire, inutili se non dannose.

Sull’operato dei dirigenti preferiamo sorvolare data la sua giovane nomina, ma riteniamo sia l’occasione per invitarla nuovamente ad informarsi correttamente sui nostri convincimenti in merito alle numerose denunce sostenute sulle tante “infamie” commesse da tale categoria.

5.  per quanto poi riguarda la questione dell’indennità di mobilità, riteniamo che Lei si sbagli e che sia consapevole di questo.

La nostra opposizione allo stralcio delle risorse FUS 2009 immediatamente disponibili nasce dal senso di correttezza nei confronti di chi subirà un danno, per l’incapacità o la volontà anche della sua O.S., per cui un modesto ed inadeguato, ma sempre utile risarcimento economico, crediamo sia doveroso, come lo è stato in passato per altre simili situazioni.

Lei, invece, lo differirebbe per un uso strumentale al fine di dimostrare che i contratti da Voi sottoscritti non hanno inciso in maniera pesante sulle risorse economiche disponibili.

I nostri sinceri complimenti!!!

6.  Sulla specifica questione della chiusura dello Stabilimento del Genio Militare di Pavia, non le consentiamo assolutamente di affermare che questa O.S., dimostrandosi contraria allo stralcio delle risorse per l’indennità di mobilità, acceleri il processo di chiusura e crediamo opportuno RINFRESCARLE un po’ le idee:

 

a.  la sola O.S. che non ha sottoscritto il piano di ristrutturazione dell’Area Industriale, denunciando non solo il pericolo dello smantellamento della stessa ma anche la modifica dell’assetto strategico delle Forze Armate, è stata la RdB-Difesa;

b.  la sola O.S. che ha prodotto proposte alternative alla chiusura dello stabilimento è stata la stessa di cui sopra;

c.  la sola O.S. che ha contestato nel merito le cifre forniteci dal generale Borrini a giustificazione della chiusura dello stabilimento è stata la RdB-Difesa;

d.  la sola O.S. che negli anni (oltre un decennio) ha avuto il coraggio di denunciare il pericolo della chiusura dello stabilimento ed ad essere costantemente presenti presso lo stesso è stata la RdB-Difesa;

e.  ancora oggi l’unica che cerca un’alternativa produttiva alla chiusura è la RdB-Difesa;

f.   al contrario, Voi siete coloro che da anni state cercando, con bassi mezzucci, di trovare “utili” collocazioni in altre Amministrazioni del personale di Pavia;

g.  non risulta ai lavoratori dello stabilimento, una sola Vostra parola di chiarezza su tale grave situazione.

 

7.  In merito alle Posizioni Organizzative, La preghiamo sinceramente di non farci ridere!

Chiunque seduto a quel tavolo, tranne Lei ovviamente, e tutti i lavoratori della Difesa, sanno perfettamente che:

a.  abbiamo sempre considerato tali Posizioni, un ingiustificabile regalo ai dipendenti dell’ex area C;

b.  abbiamo denunciato negli anni come le P.O. siano diventate un’intollerabile sorta di 14^ mensilità, destinata ad un sempre maggior numero di privilegiati;

c.  tale privilegio è sempre stato remunerato anche da coloro che economicamente “stavano peggio”, cioè la ex 3^ e 4^ q.f.;

d.  abbiamo di continuo sottolineato come i criteri individuati fossero sempre più generici;

e.  abbiamo sempre chiesto che fossero definiti, nello specifico e con rigidità, gli incarichi che avrebbero dovuto dar luogo al riconoscimento delle suddette P.O.

 

8.  Lei conosce, ma fa finta di non conoscere, che la RdB-Difesa da sempre propone che le somme destinate al FUS, integrate da risorse derivanti dalla riorganizzazione complessiva delle Particolari Posizioni di Lavoro (compresi turni e reperibilità), delle P.O., delle varie indennità e delle somme recuperate dalle reinternalizzazione dei lavori e servizi (per questo siete invece favorevoli e quindi non pregiudizialmente contrari alla Difesa S.p.a.) devono servire per costituire una 14^ mensilità per tutti i lavoratori.

 

Pertanto, Le consigliamo, pur comprendendo l’inesperienza e probabilmente un certo atteggiamento d’accentuato protagonismo, di recedere da certi comunicati saccenti e portatori di un insano spirito polemico, per rispetto ai lavoratori che rappresenta e anche di quelli che hanno dato a noi la loro fiducia.

 

Concludendo, Le rammentiamo che l’isolamento di cui parla, se non lo sapesse, è frutto del rifiuto d’essere arrendevoli e complici delle scelte che determina la controparte, cercando nel nostro piccolo d’essere portatori d’informazione e cultura, cosa di cui siamo effettivamente orgogliosi, ma di cui purtroppo riscontriamo non conoscerne il significato.