Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

Area discussione

Lettera di Betti/Marinelli ai delegati CUB Emila Romagna

Bologna,

Alle delegate e delegati delle organizzazioni sindacali della CUB in Emilia-Romagna




Carissimi/e,



come molti di voi sapranno, è da oltre un anno che diversi componenti degli organismi nazionali CUB, noi fra questi, hanno cercato di aprire una riflessione ed una verifica interna sul ruolo, la funzione e la progettualità della CUB stessa.



Riflessione che a nostro avviso avrebbe dovuto portare ad una profonda riorganizzazione della Cub che, a tutt’oggi, è rimasta una confederazione di diverse organizzazioni sindacali che non organizza direttamente le singole categorie (ad esempio la RdB/CUB organizza, da sempre,  categorie del pubblico e del privato). Già nell’ultima Assemblea Nazionale (a Rimini nel lontano 2003) si approvò una modifica dello statuto che all’art. 4 recita (in grassetto la modifica rispetto alla precedente versione dello Statuto originario): “La Confederazione Unitaria di Base (C.U.B.) ha come soci le federazioni nazionali delle organizzazioni aderenti. L’assemblea nazionale avvia un percorso di riassetto organizzativo con l’obbiettivo finale di realizzare la Confederazione Unitaria di Base (C.U.B.) quale unica organizzazione confederale articolata per federazioni nazionali verticali. Gli iscritti alle organizzazioni sindacali aderenti sono iscritti di diritto alla Confederazione Unitaria di Base (C.U.B.). L’iscrizione avverrà attraverso un’unica tessera rilasciata dalla Confederazione”.



La necessità dell’avvio di un processo di riorganizzazione che rafforzi il ruolo confederale e quello categoriale, attraverso anche lo scioglimento delle diverse organizzazioni, è a nostro avviso, non più rinviabile in una fase politico/sindacale caratterizzata da una crisi economica che produce cambiamenti profondi e veloci.


Basti pensare a tale proposito, alla limitazione delle libertà democratiche e fra queste quelle sindacali: divieto di sciopero, riforma della rappresentatività sindacale, divieto di manifestazione.


Nella discussione interna abbiamo incontrato però grandi difficoltà e constatato con alcuni compagni una profonda diversità di idee rispetto al ruolo, alla funzione e quindi al progetto che deve darsi una confederazione sindacale indipendente, conflittuale e di base come la CUB stessa dovrebbe essere.



Per questo, dopo avere espletato tutti i tentativi possibili, formali e sostanziali, i tre coordinatori nazionali, Leonardi, Fascetti e Antonimi, hanno avviato il percorso per un’Assemblea Nazionale (congressuale) costituente della CUB da tenersi il 22/23/24 maggio.



E’ stato prodotto un documento politico per la discussione congressuale “PER UNA CUB REALMENTE CONFEDERALE” ed un regolamento che avvia le procedure il 17 marzo con la costituzione di un comitato di gestione, ad articolazione regionale che potrà essere composto da tutti i soggetti sindacali della CUB, nazionali e/o locali, che intenderanno partecipare. Ricordiamo infine che su questi temi, sul ruolo che il sindacalismo di base potrebbe e dovrebbe svolgere in questa fase e sulle conseguenti necessità organizzative, abbiamo discusso anche il 14  febbraio scorso insieme ad oltre 100 delegati della RdB/CUB alla conferenza d’organizzazione regionale alla quale voi tutti siete stati invitati.



Crediamo che un confronto trasparente, sulle motivazioni che ci hanno indotto a “buttare il cuore oltre l’ostacolo” avviando il percorso costituente di una nuova CUB, evitando letture distorte di chi, strumentalmente e in modo anche un po’ offensivo, cerca di ricondurre il tutto ad una “lotta fra gruppi dirigenti” sia ineludibile per tutti noi. Siamo quindi a chiedervi un incontro, da tenersi entro pochi giorni, per discutere delle ragioni di tale scelta e per verificare la condivisione o meno del progetto di rilancio del sindacalismo di base che intendiamo portare avanti.

 

Cari saluti,
I Componenti del coord. Naz. CUB  Massimo Betti e Luigi Marinelli