> ANLE: Buongiorno GDS, cosa è successo?
> GDS: Buongiorno, la società "Td Group" (consorziata OIS.COM in subappalto di Telecom Italia del servizio di assistenza informatica SPC) non mi ha rinnovato il contratto scaduto il 31/12/08. Preciso che io ho lavorato quotidianamente per circa 7 anni negli Uffici Giudiziari del distretto di Napoli, prima con la "Cm Consit" (co.co.co. poi tempo indeterminato) poi nell'ultimo anno con la Td (subentrata insieme a "Sirfin" e "Cm Sistemi" alla Consit l'anno scorso) venendo tra l'altro precarizzato contrattualmente.
> ANLE: Motivazione del mancato rinnovo?
> GDS: Nessuna ufficiale. Nel periodo natalizio ho ricevuto una telefonata dal coordinatore della società che mi comunicava in modo frettoloso che a causa di "tagli" avrebbero dovuto "fermare alcune persone" in attesa di tempi migliori.
> ANLE: Sembrava ragionevole?
> GDS: Sembrava, fino a che non ho appurato che ciò non trovava riscontro. A parte che una "riduzione" andrebbe fatta con criterio (sono il tecnico con maggiore anzianità di ruolo sul Tribunale di Napoli) si è poi accertato che tutti miei colleghi sono stati confermati e sulla sede è subentrato un quasi neo-assunto al mio posto, parente stretto di un lavoratore di un ufficio giudiziario, sebbene quest'ultima "caratteristica" non sia una novità e non intendo colpevolizzare questa persona.
> Quindi, ripeto, nessuna riduzione ma una "sostituzione" di una singola unità in tutta la Regione.
> ANLE: Cosa è successo dopo?
> GDS: Ho chiesto lumi alla società, che ha glissato, ho quindi riferito l'accaduto al Tribunale. Sono rimasti tutti allibiti e senza parole. Alcuni Magistrati con i quali lavoro da anni, e che non menziono perché di questi tempi pare sconveniente, si sono subito attivati presso i colleghi per inviare missive all'insegna della contrarietà e richieste di spiegazioni alle società, ai Magistrati Referenti per l'informatica, al Direttore del CISIA di Napoli (informatici ministeriali che stipulano i contratti con i privati NDR) ed al Presidente del Tribunale. Non è cosa da poco togliere improvvisamente personale "testato" e di fiducia dal delicato ambiente nel quale ci muoviamo, non siamo messi lì a far fotocopie ma a trattare dati riservatissimi o comunque delicati. Un ufficio che tratta pagamenti è rimasto del tutto bloccato in quanto ero l'unico che conosceva le sue procedure.
> ANLE: Grave, e quindi?
> GDS: E quindi incredibilmente nessuno ha risposto formalmente. Dalla prima segnalazione è passato quasi un mese e per ora, che io sappia, né le società, né i vertici del CISIA hanno risposto alle lamentele dei Magistrati ed alla successiva nota del Referente Informatico. Sconcertante, senza precedenti.
> ANLE: Ma cos'è? Un mistero o cosa?
> GDS: Così pare. Stupisce questo "silenzio". Nessuno si è preso la responsabilità di chiarire il perché io sia stato mandato via, anche a costo di lasciare interdetti esimi rappresentanti della struttura giudiziaria. Probabilmente a questo punto il capo dell'ufficio potrebbe ben chiedere delucidazioni.
> ANLE: E quindi, ipotesi? Sappiamo che si è vociferato di una ritorsione.
> GDS: In mancanza di spiegazioni ovviamente ogni cosa è pensabile. "Voce di popolo" punta il dito verso il mio ben noto attivismo a livello sindacale. Sono da sempre in prima linea per i lavoratori in difficoltà, firmai anche una lettera al precedente Ministro della Giustizia, non si dimentichi che l'anno scorso siamo rimasti per 6 mesi senza stipendio, poi licenziati e riassunti a termine ed ora accade questo. Il nostro lavoro è una indegna odissea anche se molte colpe vanno agli stessi ATU che subiscono in silenzio troppo spesso. Dopo anni di onorato servizio nel Ministero si mettono alla porta persone alla soglia dei 40 anni apparentemente senza alcun motivo, alla faccia della meritocrazia di cui tanto si straparla oggigiorno.
> Tutto ciò che dico è ben noto, provato e sostenibile in qualunque sede.
> ANLE: Ed ora?
> GDS: Per ora ho dato mandato ai miei legali per la sola questione lavorativa. Al momento non vorrei aggiungere altro, grazie.
> ANLE: Grazie a lei
>
> RITORSIONE CONTRO UN INFORMATICO A NAPOLI
> Venerdì 20 Febbraio 2009 00:00
> Questa è l'incredibile storia di come le ditte private che operano nel Ministero della Giustizia gestiscono i Lavoratori e rispettano l'Amministrazione committente.
> Il Sig. Giuseppe Di Spirito operava da molti anni come tecnico "ATU", informatico esternalizzato presso il Tribunale di Napoli oltre che per l'ottimo lavoro svolto e la fiducia acquisita dall'Utenza, si era distinto per il suo costante impegno di carattere sindacale a difesa dei diritti fondamentali della sua categoria.
>
> La società "Td Group" (consorzio OIS.COM) subentrata l'anno scorso al posto della "Cm Consit" (dopo che i lavoratori erano rimasti senza stipendio!!!) lo ha mandato via alla prima occasione, confermando tutti gli altri e sostituendolo con un neo-assunto.
> Alle proteste ufficiali della sede giudiziaria, che ha avuto disservizi, nessuno si è degnato di rispondere.
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> Ai Magistrati che chiedevano lumi nessuno ha fornito spiegazioni.
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> Queste sono le conseguenze delle privatizzazioni dei pubblici servizi.
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> Nessuna tutela per gli operatori e nessuna sicurezza che i compiti svolti siano sicuri ed affidabili.
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> Non importa se lavori con efficienza, i dati sensibili dei sistemi informatici degli Uffici Giudiziari si affidano a personale "usa e getta"!
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