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Liguria. INPS SEMPRE APERTA. ALLA FACCIA DEI CONTAGI. ...MA E’ PROPRIO NECESSARIO?

Genova,

INPS SEMPRE APERTA.

ALLA FACCIA DEI CONTAGI. ...MA E’ PROPRIO NECESSARIO?

La Dirigenza Inps Liguria immobilizzata non riesce a prendere l’unica decisione utile a contrastare l’aumento esponenziale dei contagi Covid: chiudere le sedi al pubblico e ripristinare lo smart working.

L
a situazione Covid in Liguria
è ormai ai livelli dell’anno scorso, tanto che nell'ultima mappa europea del 23 dicembre (in alto) dell'Ecdc (mappa raccomandazioni per spostamenti) siamo in zona rossa, anche se per il governo siamo in gialla. Ma, ricordiamo, che nel 2020 con 250 casi ogni 100mila abitanti sarebbe scattata immediatamente la zona rossa e in Liguria in tutte le province siamo ben oltre la soglia dei 250 casi, con Imperia che detiene il tragico primato italiano con 861 contagi per 100mila abitanti.

Chiarissimo il presidente della fondazione Gimbe, Cartabellotta, afferma: “L’impennata della curva dei contagi, la lenta e progressiva congestione degli ospedali, l’incertezza sulla reale prevalenza della variante omicron nel nostro Paese, i dati preliminari sulla sua maggiore contagiosità e le incognite sulla protezione vaccinale aprono scenari che impongono scelte politiche tempestive e rigorose, perché i vaccini da soli potrebbero non essere sufficienti a contrastare l’avanzata della variante, come già ribadito dall’Ecdc e dall’Oms”.

 

Come USB stiamo denunciando a livello nazionale le sciagurate decisioni di tenere tutto aperto esclusivamente a beneficio del commercio. Per il Pubblico Impiego il ministro Brunetta ha imposto il rientro in presenza di tutto il personale; nell’Inps, grazie ad una Dirigenza più “brunettiana di brunetta” oltre al rientro in presenza dei lavoratori si è imposta la riapertura dell’accesso al pubblico senza alcun controllo (per sedersi al bar ci vuole il green pass, per l’inps non serve niente)

 

Ma la “catena di comando” Inps che passa per i Direttori regionali e arriva ai Direttori provinciali cosa fa?

Tace e attende “ordini superiori” (da Roma…), immobilizzata dall’incombente ripresa dei contagi, dimenticando che sono proprio loro i responsabili per legge della sicurezza sui posti di lavoro e che un Dirigente, per essere tale, dovrebbe essere in grado di valutare la gravità della situazione e prendere i provvedimenti necessari a tutelare cittadini e lavoratori.

Peraltro all’Inps nel periodo di chiusura la PRODUTTIVITA’ è aumentata del 12,5 %, garantendo l’erogazione -oltre che delle pensioni- di tutte quelle misure necessarie ai cittadini a causa del Covid, come la Cassa integrazione, il Reddito di cittadinanza, le Indennità Covid e di disoccupazione, i servizi e gli aiuti alle famiglie in difficoltà.

Il Direttore regionale Inps Baldino il 26 novembre scorso durante un incontro scaturito dal presidio che USB in sciopero stava facendo sotto la sede genovese dell’Inps, aveva promesso un INCONTRO URGENTE sulla questione sicurezza. Ma “passata la festa, gabbato lo santo”, dalla torre Inps di Genova non giunge notizia alcuna. Se il Direttore ha dimenticato l’Agenda, noi no!

 

Chiediamo quindi pubblicamente che ognuno faccia il proprio lavoro e che le Dirigenze regionali e provinciali chiudano l’accesso alle sedi Inps e ripristino lo smart working.

 

RIBADIAMO QUINDI CHE I SERVIZI PUBBLICI NON SONO BOTTEGHE,

SIAMO IN GRADO DI GARANTIRE I SERVIZI E TUTELARE LA SALUTE PUBBLICA.

 

USB P.I. LIGURIA