E’ pervenuta a questa Organizzazione Sindacale l’informativa relativa alla riduzione delle dotazioni organiche del personale dirigenziale e non dirigenziale del MEF disposta dall’articolo 23 quinquies del DL 135/2012 unitamente alla convocazione per il 19/09/2012 alle ore 15:30.
La suddetta riduzione, prevista dall’originario DL 87/12 (decreto taglia-mef) poi convertito unitamente al DL 95/2012 (spending review) nel citato DL 135/2012, arriva con notevole anticipo rispetto alla scadenza normativa del 31/10/2012 ed apre ufficialmente la prima fase di applicazione della spending review nel nostro Dicastero.
D’altronde, era abbastanza prevedibile che il MEF si assumesse il ruolo di apripista per l’avvio dei processi di drastica riduzione del personale con tutte le successive implicazioni e presumibilmente lo farà, in tempi brevi, anche con il nuovo assetto territoriale di soppressione di un numero consistente di RTS.
La scarna pagina del provvedimento oggetto dell’informativa, riempita da riferimenti normativi e da un’asettica tabella numerica, permette solo una valutazione politica di primo impatto. La quantificazione dei lavoratori in via d’espulsione, infatti, necessita dei dati aggiuntivi riguardanti gli attuali presenti in servizio, gli impiegati in possesso dei requisiti pensionistici pre-riforma Fornero e quelli che andranno in pensione entro l’anno con le norme attuali. La USB MEF chiederà questi dati all’Amministrazione anche se, come risulta anche dalla convocazione, su tutta la materia non è prevista alcuna contrattazione ma solo una mera informazione.
Dalla tabella sotto riportata, comunque, appare chiara ed inconfutabile la precisa volontà dell’Amministrazione del MEF di “produrre” esuberi nonostante la dotazione organica complessiva presenti una carenza di personale di 60 unità. Nella ripartizione per aree, infatti, la terza area mostra una vacanza di organico pari a 516 unità mentre la seconda risulta in esubero di 405 e la prima di 51 (i dati di comparazione dei presenti in servizio comprendono anche i comandati in ed out) poiché la parte amministrativa ha deliberatamente scelto di non procedere ad alcuna compensazione seppur tecnicamente e giuridicamente attuabile.
Si tratta, senza dubbio, di un’operazione infame perfettamente rispondente all’esigenza della parte politica del MEF di accreditarsi come “battistrada” del massacro dei lavoratori pubblici e come esempio da seguire per tutte le altre amministrazioni. E, in perfetta servile coerenza, gli alti tecnocrati del MEF cinicamente servono al Ministro Grilli la testa dei lavoratori su un vassoio d’argento, dimenticandosi di averli usati per tamponare i danni generati con le dismissioni, le esternalizzazioni e la soppressione degli uffici territoriali.
Si tratta, senza dubbio, di un atto vile posto in essere dall’Amministrazione del MEF che, pur avendo tutti gli strumenti tecnico/giuridici per “mettere in sicurezza” i propri dipendenti, ha deciso di offrirli in sacrificio per completare il progetto, in atto da anni e mai abbandonato, di creazione di una vera e propria tecnocrazia totalmente asservita alle esigenze della parte politica e dell’amministrazione stessa.
È chiaro, ormai, che l’Amministrazione del nostro Dicastero non abbia solo la funzione di “braccio armato” della parte politica ma sia comunque perfettamente in grado di dispiegare e direzionare le misure punitive ed irriconoscenti nei confronti del proprio personale con tutta l’autonomia necessaria. La parte pubblica, infatti, avrebbe tutti gli strumenti normativi e numerici per tutelare i lavoratori del MEF. Una semplice operazione di compensazione tra le aree azzererebbe gli esuberi in prima e seconda area e manterrebbe persino la carenza d’organico totale e quella della terza area anche se diminuendola.
La USB MEF aveva ampiamente prospettato quanto sta avvenendo ed aveva chiamato tutti i lavoratori a partecipare alle iniziative di lotta generale preparandosi anche ad un ulteriore fase di mobilitazione di settore.
Adesso siamo arrivati nel vivo dell’operazione del definitivo affossamento dello stato sociale e dei diritti generali con il MEF che si accinge a sparare il colpo per la partenza della corsa al massacro del lavoro pubblico.
Questa Organizzazione Sindacale darà immediata informazione degli esiti della riunione del 19 settembre p.v. nella quale chiederà con forza che l’Amministrazione del MEF operi le necessarie compensazioni tra esuberi e vacanze di organico.
Nella convinzione che il lavoro e lo stato sociale si difendono solo con la lotta di tutti i lavoratori, la USB MEF proclama nell’immediato lo stato d’agitazione dei lavoratori del MEF riservandosi tutte le azioni di lotta necessarie alla salvaguardia dei loro diritti.