L’ INRAN, Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, che ha fra i suoi compiti quelli di svolgere ricerca sulla qualità degli alimenti, ma anche di divulgare le informazioni per una corretta alimentazione e contrastare i disturbi alimentari, ad esempio attraverso campagne informative nelle scuole, è vicino al fallimento.
“Siamo di fronte all’ennesima dimostrazione dell’abbandono della Ricerca Pubblica, anche di evidente interesse sanitario, a cui anche il Governo Prodi, come gli esecutivi precedenti, ha preferito la ricerca d’impresa”, dichiara Claudio Argentini della Segreteria Nazionale dell’USI-RdB Ricerca.
“ Dal bilancio preventivo risulta che a fronte di 5,3 milioni di entrate ordinarie, l’INRAN spenderà 8,5 milioni di euro. Il dato gravissimo - continua l’esponente sindacale - é che 6 milioni sono la spesa per il personale stabilizzato, mentre un altro milione di euro deve essere destinato al prolungamento dei contratti precari atipici pagato su fondi esterni. In sostanza la crisi finanziaria mette a rischio di licenziamento i dipendenti precari e di non pagamento dei salari gli assunti a tempo indeterminato”.
“Non permetteremo la chiusura di questo Ente di Ricerca Pubblica ed il conseguente licenziamento di personale precario, e se non ci saranno provvedimenti urgenti convocheremo la mobilitazione del personale contro le politiche governative”, conclude il sindacalista USI-RdB.
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