Basta traffico di armi nei porti italiani. Una battaglia iniziata dai portuali genovesi aderenti al CALP e USB contro le “navi della morte” della società saudita Bahri, con scioperi e manifestazioni che hanno coinvolto un’intera città e decine di associazioni pacifiste a fianco dei lavoratori dello scalo ligure.
Una vertenza che ha assunto carattere nazionale e internazionale, alcuni mesi fa, a seguito del transito nei porti italiani di una nave israeliana carica di munizioni ed esplosivi pronti per essere utilizzati contro la popolazione civile palestinese.
In quell’occasione il coordinamento nazionale USB Porti, dopo aver organizzato diverse manifestazioni e scioperi, promosse un’assemblea pubblica a Livorno sul tema del traffico di armi nei porti Italiani. Non solo il punto di vista etico ma anche gli aspetti legati alla sicurezza e alla salute di lavoratori e cittadini.
Proprio in qui giorni, sulla scia delle lotte in corso, i consiglieri comunali della lista civica Buongiorno Livorno e Potere al Popolo presentarono una mozione in Consiglio comunale che nella giornata di ieri, dopo un acceso dibattito, è stata finalmente approvata a maggioranza.
Nello specifico si impegna il sindaco di Livorno (presente nel Comitato Portuale ai sensi della L 84/94) a:
- intraprendere tutte le azioni necessarie per impedire l’utilizzo di infrastrutture civili e militari del nostro comune per la movimentazione di armamenti destinati a paesi in conflitto, nel rispetto della legge 185/90;
- attivarsi affinché nel nostro territorio, nel rispetto dell’articolo 11 della nostra Costituzione, tutti i lavoratori e le lavoratrici che operano con materiale bellico vengano opportunamente informati e formati e possano liberamente esercitare il proprio diritto all'obiezione di coscienza;
- fornire al Consiglio una mappatura aggiornata dei luoghi di transito di armi e di vario materiale bellico sul territorio comunale, e di darne opportuna comunicazione alla cittadinanza visti i rischi connessi;
- informare il consiglio se esiste un Piano della sicurezza in caso di incidenti riguardanti il traffico, inteso come transito, movimentazione, stoccaggio di armi, materiale esplosivo e mezzi militari, come anche navi o sottomarini con mezzi di propulsione nucleare.
Un risultato importante frutto della battaglia nazionale portava avanti dal Coordinamento USB Porti contro il traffico di armi negli scali italiani.
Questa piccola vittoria la vogliamo dedicare alla nostra sorella e compagna Raoudha, recentemente venuta a mancare, sempre presente durante le lotte dei portuali e dei lavoratori della logistica come anche a Livorno per l'iniziativa contro il traffico di armi
Coordinamento nazionale USB Porti
USB Livorno