Il ministro della Pubblica Istruzione ha fatto inviare una circolare alle scuole invitandole a considerare giustificate le assenze del 27 settembre, giornata dello sciopero per il clima. Questa, lungi dall’essere una buona notizia, è a nostro parare un serio segnale di allarme.
Da un lato, questa comunicazione pare ignorare che quel giorno anche i lavoratori della scuola potranno essere in sciopero, visto che molte sigle sindacali, tra cui USB, hanno indetto lo sciopero per quella giornata, circostanza cui il Ministro non fa minimamente cenno, come se l’emergenza climatica fosse una questione solo dei più giovani e non un problema sentito e vissuto da tutti e dai lavoratori in primis.
In secondo luogo, questa comunicazione è grave perché toglie ai ragazzi e alle ragazze la possibilità di protestare, di essere contro, di non condividere le scelte che questa società capitalista opera per loro e per tutti noi, perché citando Chico Mendez, “l’ecologismo senza lotta di classe è giardinaggio”.
Indubbiamente l’azione del ministro depotenzia, edulcorandola, un’azione che deve intendersi di lotta e di protesta.
Come docenti e lavoratori della scuola rivendichiamo per i nostri studenti la libertà di scioperare (e il solo segno dello sciopero che uno studente può dare è l’assenza ingiustificata dalle aule scolastiche) e di porsi contro gli adulti delle classi dominanti che hanno costruito per loro un mondo di sfruttamento degli uomini sugli uomini e degli uomini sulla natura; la libertà di combattere la loro lotta contro questo modello di sviluppo, senza che l’adulto ministro di turno cerchi di ricondurli nei binari che ha costruito per loro: binari che raccontano la possibilità di una riconversione green dell’economia capitalista, senza la messa in discussione del modello economico tutto.
USB Scuola afferma con forza che non è possibile una riconversione dell’economia mondiale senza un radicale cambiamento del modello di sviluppo capitalistico e, nel porsi al fianco degli studenti, li invita a pretendere di non essere giustificati per quella giornata, così come invita i collegi docenti a non accogliere l’invito del Ministro, che tutto è tranne che un segnale di vicinanza.
Questa è una lotta contro questo sistema, non una rappresentazione o un gioco da strumentalizzare.
Ci vediamo nelle piazze il 27 e dopo, nel prosieguo della lotta!