Chi scrive ha sempre creduto nel lavoro che fa e nel proprio dovere, la festa di Santa Barbara è la festa dei Pompieri e per questo in passato ho partecipato a feste di piazza in mezzo alla gente con la convinzione di trasmettere la nostra professionalità attraverso le varie iniziative intraprese da questo Comando negli anni. Oggi sinceramente non mi sento dello spirito giusto per festeggiare.
Cosa bisogna festeggiare?
Il contratto di lavoro?
I 50 euro o poco più di aumento, più qualche spicciolo di mancia per la presenza e altre indennità varie trafugate dal FUA in attesa del 2014 data del prossimo contratto? Oppure i fondi dimezzati dell’ OPERA Nazionale e del FUA? privato oggi anche della prevenzione incendi.
Cosa pensare invece del passaggio dal TFS al TFR? Questa norma ci decurterà la liquidazione. Possiamo festeggiamo altrimenti l’aumento dell’età pensionabile, alla faccia della categoria usurante. Perché altrimenti non festeggiare il nuovo modello pensionistico che prevede l’esclusione dal conteggio degli accessori? Festeggiamo pure in vista di un futuro che ci vedrà con una pensione al 49% dell’imponibile, festeggiamo pensando alla nostra vecchiaia di povertà. Non parliamo poi dei passaggi di qualifica, i capi reparto sono in via di estinzione e i capi squadra sono in attesa di sentenze che confermino il loro ruolo.
Tralasciamo sulla copertura finanziaria per i nuovi corsi.
Festeggiamo pure la riduzione dei nuclei elicotteri e dei nuclei sommozzatori.
Festeggiamo l’assunzione di 643 vigili in un concorso da 814 posti.
Festeggiamo il blocco delle assunzioni per il 2011.
Festeggiamo il blocco della stabilizzazione dei precari, ragazzi che hanno creduto in un futuro nei Pompieri e si sono visti sbattere la porta in faccia. Festeggiamo tra i pochi che siamo rimasti, intimamente.
Festeggiamo l’impossibilità di formarsi, alla faccia della sicurezza e della professionalità.
Festeggiamo le tante ore di straordinario per racimolare uno stipendio decente.
Festeggiamo i ritardi di mesi, se non anni nei pagamenti degli stessi.
Festeggiamo la circolare di Pini che ci toglie le ore di guida!
Festeggiamo nei cessi intasati delle nostre sedi di servizio cadenti. Festeggiamo una riforma che ha arretrato le carriere dei SATI, riducendogli gli stipendi.
Festeggiamo la riduzione dei nostri diritti, la soppressione delle RSU, l’impossibilità di difendersi da provvedimenti disciplinari se non con costosi ricorsi al TAR del Lazio.
Festeggiamo il nuovo Comparto, dove i diritti personali sono ridotti e dove comandano i prefetti.
Festeggiamo la 217 o la riforma delle Direzioni regionali, o il nuovo regolamento di servizio.
Festeggiamo questa brutta riforma, pagata tra le altre cose con i nostri soldi, il futuro riserverà immensi vantaggi: come trasferimenti d’ufficio e provvedimenti disciplinari insindacabili.
Festeggiamo la fine di un era di diritti. Festeggiamo e brindiamo alla salute di quei politici, di quei dirigenti e di quei sindacalisti artefici o complici di tutto questo!
La RdB/USB ha da sempre denunciato in assoluta solitudine questa situazione di deriva, inascoltata dai più.
L’indifferenza, il qualunquismo, l’ignoranza di molti lavoratori ha agevolato tutto questo. Chi ha fatto la scelta di tesserarsi con certi sindacati è complice e vittima di questo sistema!
Noi vogliamo che lo spirito di Santa Barbara illumini tutti i lavoratori, non per convincerli a partecipare a parate o feste di circostanza, più utili ai dirigenti che ai Pompieri, ma lo spirito di cui parliamo è lo spirito di sopravvivenza e di rinascita. Chi ha scelto di stare con la RdB/USB ha fatto una scelta di lotta: contro chi ci vuole ridurre alla povertà e al silenzio, contro quei sindacati che con scelte politiche e clientelari hanno promesso ai lavoratori falsi paradisi.
Diffidate dai venditori di fumo che vi illudono con promesse da mercante, noi della USB non promettiamo nulla, ma vi offriamo una visione diversa del Corpo Nazionale, una visione diversa del lavoro e dei diritti. Un mondo migliore è possibile, unitevi a Noi.