A seguito della richiesta presentata dalle OO.SS. territoriali durante l’incontro del 17 febbraio 2021 la DP di Bergamo ci ha trasmesso la maggior parte dei dati relativi ai budget 2019-2020-2021. Nel corso del mese di marzo USB ha chiesto però una serie di integrazioni. L’ultima integrazione richiesta è stata trasmessa dalla DP intorno alla metà di aprile ed ha permesso alla nostra O.S. di analizzare in maniera dettagliata la situazione dei carichi di lavoro presso la nostra DP, in particolare all’Ufficio Controlli (dove si sono registrate in passato le maggiori criticità).
Ci siamo concentrati soprattutto sull’annualità 2019, poiché il 2020 ed il 2021 sono annualità fortemente condizionate dalla pandemia, quindi non suscettibili di essere considerate al fine di un’analisi approfondita sul rapporto tra carichi di lavoro e personale in servizio.
Al 31.12.2018 il personale assegnato all’Ufficio controlli della DP di Bergamo (che al 31.12.2019 ammontava a 100 unità, poi ridotte a 95 al 31.12.2020) ammontava a 102 unità (vedi la tabella allegata al comunicato USB dell’1 Aprile 2021), così suddivise: Area imprese medie dimensioni 32, Area imprese minori lavoratori autonomi (poi IM) 44, Area persone fisiche enti non commerciali (poi PFLAENC) 22, segreteria 4.
Dai dati trasmessi dalla Direzione Provinciale risulta che il personale assegnato all’area medie dimensioni nel corso del 2019 ha consuntivato circa 49.000 ore di lavoro (di cui circa 2.200, pari al 5% del totale, sono ore di lavoro eccedente/straordinario e almeno 9.000 sono presumibilmente attribuibili al personale di segreteria dell’Area e alle figure di coordinamento, capo area e capi team). Considerando i tempi unitari medi di lavorazione previsti per le attività consuntivate nel corso del 2019, il numero di ore di lavoro che si sono rese necessarie allo svolgimento delle suddette attività ammonta a circa 40.000 ore.
Presso l’area imprese minori e lavoratori autonomi (poi IM) durante il 2019 sono state consuntivate invece 60.865 ore di lavoro (di cui circa 3.600, pari al 6% del totale, come ore di lavoro eccedente/straordinario e almeno 9.000 da attribuire presumibilmente al personale impegnato in attività di segreteria e alle figure di coordinamento, capo area e capi team). Considerati i tempi unitari medi di lavorazione attribuiti alle specifiche attività svolte nel corso del 2019, per il compimento delle stesse si sono rese necessarie circa 57.500 ore di lavoro.
Infine, il personale occupato presso l’area persone fisiche enti non commerciali (poi PFLAENC) durante il 2019 ha consuntivato circa 34.000 ore di lavoro (di cui circa 1.500, pari al 6% del totale, come ore di lavoro eccedente/straordinario e almeno 6.000 imputabili presumibilmente al personale impegnato in attività di segreteria e alle figure di coordinamento, capo area e capi team). Considerati i TUM assegnati alle attività consuntivate nel 2019, le ore di lavoro che si sono rese necessarie al compimento delle richiamate attività ammontano a circa 27.000.
Presso le aree medie dimensioni e persone fisiche il dato sulle ore teoricamente necessarie (ai sensi del TUM) e le ore effettivamente lavorate dai funzionari, al netto delle ore presumibilmente attribuibili alle figure di coordinamento e al personale di segreteria, risulta più o meno coincidente (con una più marcata sovrapponibilità all’area imprese medie).
Alle imprese minori si nota, invece, una notevole discrepanza tra le ore teoricamente necessarie in base al TUM (circa 57.500 ore) e le ore effettivamente lavorate dai funzionari (51.900), al netto delle ore presumibilmente attribuibili alle figure di coordinamento e al personale di segreteria. La differenza, pari a circa 5.600 ore, risulterebbe compensata solamente attribuendo parte delle lavorazioni alle figure di coordinamento (i capi team, a cui appunto possono essere presumibilmente imputate circa 6.000 ore), che però generalmente non partecipano alla distribuzione dei carichi di lavoro, anche e soprattutto in virtù delle specifiche attività di coordinamento.
Anche a voler prendere per buoni i TUM (tempi unitari medi) previsti dall’Amministrazione per le attività di accertamento e di verifica svolte all’U.C. (non ci dobbiamo dimenticare infatti che i TUM sono parametri individuati unilateralmente dall’amministrazione a fini di programmazione, che hanno un valore puramente indicativo e non vincolante per le Lavoratrici e per i Lavoratori e la cui attendibilità nella quantificazione delle ore di lavoro necessarie a svolgere una determinata lavorazione può essere contestata), si nota quindi che alle IM, nel 2019, ogni funzionario ha dovuto farsi carico di un numero di lavorazioni superiore a quello teoricamente realizzabile. Possiamo ragionevolmente supporre che un tale carico di lavoro abbia comportato una diminuzione della qualità delle lavorazioni, nonché un difficile bilanciamento tra l’esigenza di portare a compimento le lavorazioni nel rispetto dei termini (via via sempre più stringenti) e l’indispensabile attività di studio e aggiornamento, condizione imprescindibile quando si ha a che fare con una normativa fiscale in continua evoluzione.
C’è poi il tema degli straordinari, comune a tutte le aree dell’Ufficio Controlli.
Dall’analisi dei dati emerge chiaramente che le circa 7.300 ore di lavoro eccedente/straordinario hanno giocato un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi dell’Amministrazione. Il ricorso sistematico allo strumento dello straordinario, a cui stiamo assistendo ormai da molti anni, produce effetti distorsivi che a lungo andare non fanno altro che danneggiare i Lavoratori e le Lavoratrici.
Inoltre, poiché il dato sulle ore di straordinario è un dato aggregato (per area), risulta impossibile stabilire se sia stato spalmato in maniera equa su tutto il personale o se sia stato invece concentrato sulle figure di coordinamento (che generalmente non dovrebbero prendere parte alla distribuzione delle lavorazioni).
Non si può prescindere, poi, dal considerare il continuo depauperamento di risorse. Se al 31.12.2018 l’Ufficio Controlli poteva contare su 102 unità, al 31.12.2020 si è passati a 95 unità. Tale numero, che è diminuito ulteriormente nel corso dei primi mesi del 2021, è destinato a diminuire ancora nei prossimi mesi, considerato anche che i nuovi assunti sono stati assegnati agli UT ed all’UPT. L’area IM, in particolare, che al 31.12.2018 contava 44 unità, al 31.12.2020 ne contava invece 40, mentre oggi ne conta solamente 38 (il dato ricomprende anche un collega di un'altra area dell’U.C., temporaneamente assegnato all’area IM). Alle Persone Fisiche, dove al 31.12.2018 si registravano 22 unità, se ne registrano 19 al 31.12.2020.
L’aggravamento delle procedure da seguire durante la maggior parte delle attività di accertamento, come l’introduzione dei contraddittori preventivi, rende poi indispensabile una rivisitazione dei TUM previsti per buona parte degli accertamenti predisposti dall’Ufficio Controlli; posto comunque che, per USB, ogni verifica o accertamento ha la propria specificità ed ogni tentativo di ricondurre l’attività di una Pubblica Amministrazione all’attività di una catena di montaggio deve essere combattuto con fermezza.
Molte Lavoratrici e molti Lavoratori chiedono poi una serie di correttivi organizzativi, necessari ad evitare alcune delle criticità che si sono manifestate negli anni passati.
Pensiamo ad esempio all’Area persone fisiche, dove è ormai consuetudine che alle Lavoratrici ed ai Lavoratori venga richiesta un’accelerazione nel terzo quadrimestre dell’anno, a causa delle particolari lavorazioni che vengono assegnate all’area durante gli ultimi mesi dell’anno (redditi di partecipazione e utili extrabilancio). Se è vero che è impossibile quantificare ad inizio anno il numero e la portata di tali lavorazioni, è però indubbio che in sede di programmazione annuale delle tempistiche e dei carichi di lavoro assegnati, sarebbe necessario tenere conto di quella che è ormai una costante che si ripete da molti anni. Questa soluzione permetterebbe di evitare che ogni anno le Lavoratrici e i Lavoratori dell’area debbano affrontare il solito “quadrimestre di fuoco”.
Ci viene segnalata, infine, la necessità di rivedere la prassi operativa che regolamenta lo svolgimento dei contraddittori. Se la presenza di due rappresentanti dell’Amministrazione è un requisito irrinunciabile, a garanzia delle Lavoratrici e dei Lavoratori, riteniamo che l’affiancamento dovrebbe essere effettuato sempre dal capo team, al fine di non sottrarre tempo (non consuntivato) alle colleghe ed ai colleghi non assegnatari della pratica oggetto di contraddittorio.
Siamo convinti che quest’analisi debba essere oggetto di attenta riflessione da parte della DP (a cui abbiamo inviato una nota con queste osservazioni), sia in vista della formazione del budget definitivo 2021, sia per una corretta e coerente programmazione ed organizzazione delle risorse.
Nel corso dell’incontro avvenuto il 17 febbraio avevamo chiesto alla DP un atto di responsabilità e coraggio affinché il budget definitivo 2021 tenesse conto della diminuzione di personale che ha interessato la DP negli ultimi anni e dell’aggravio delle procedure che riguardano alcune lavorazioni. Avevamo chiesto anche che fosse rivista la gestione di alcune fasi della lavorazione (come ad esempio la riscossione).
Alla luce dei dati che ci sono stati trasmessi non possiamo che rinnovare tali richieste.
Per USB la previsione di ragionevoli carichi di lavoro e l’equa ripartizione degli stessi tra le aree e tra i Lavoratori è il passaggio obbligato di un percorso che deve portare poi ad una seria e trasparente procedura di mobilità funzionale, che sia basata su criteri oggettivi e condivisi.
Una procedura di mobilità che possa dare una risposta a tutte quelle colleghe e a tutti quei colleghi che svolgono da molti anni la stessa mansione e che chiedono nuove prospettive e nuovi stimoli.
Una procedura di mobilità che costituirebbe inoltre il giusto riconoscimento per quei colleghi e per quelle colleghe che da anni si trovano a fronteggiare carichi di lavoro insostenibili.
USB P.I. - Agenzie Fiscali Bergamo