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LOY ANCORA ALL’ATTACCO DI TRIDICO E DELL’INPS IRRESPONSABILE ALLARME DEL PRESIDENTE DEL CIV SULLE PENSIONI

Nazionale,

(13/21) Nuovo attacco politico del presidente del Civ dell’Inps a Tridico e all’Istituto. In un’intervista al quotidiano “la Repubblica” Guglielmo Loy, dal novembre 2017 a capo del Consiglio d’indirizzo e vigilanza dell’Istituto, ha lanciato l’allarme su un passivo nel bilancio dell’Inps di circa 20 miliardi di euro, di cui 16 miliardi per cassa integrazione Covid, un disavanzo che a suo dire potrebbe mettere in pericolo il pagamento delle prestazioni e delle pensioni qualora non venisse ripianato dallo Stato. Un allarme destabilizzante, lanciato già ad ottobre scorso in occasione dell’approvazione definitiva del bilancio di previsione 2020.

Il presidente del Civ dell’Inps non è nuovo a simili sortite: ad aprile del 2020, alimentando il fuoco delle polemiche contro l’Istituto per lo zoppicante avvio della gestione delle domande di prestazioni Covid, rilasciò un’intervista nella quale dichiarò che il compito dell’Inps dovrebbe essere quello di erogare pensioni e riscuotere contributi, lasciando ad altri la gestione delle politiche di inclusione.

Loy torna oggi ad accusare l’Inps di inefficienza e ritardi nell’erogazione della Cig, chiedendo di dimezzare i tempi di lavorazione, passando da due mesi ad un mese, come se non conoscesse i complessi meccanismi che regolano il pagamento della cassa integrazione, a partire dai decreti autorizzativi per finire alla compilazione del mod. SR41 da parte dell’azienda, non di rado presentato in ritardo mentre i lavoratori sono convinti che sia l’Inps a bloccare il pagamento.

La risposta dell’Inps non si è fatta attendere e con un comunicato stampa diffuso ieri pomeriggio l’Istituto ha ribattuto punto per punto alle accuse e agli allarmi lanciati dal presidente del Civ. Nella nota si sottolinea che, ad oggi, risulta pagata la cassa integrazione al 98,3% di lavoratori, pari a 27 milioni di operazioni di pagamento, tra diretto e a conguaglio, per un totale di 7 milioni di lavoratori interessati. Complessivamente nel 2020 l’Istituto ha erogato prestazioni Covid a 15 milioni di cittadini per un totale di 33,5 miliardi di euro.

Per quanto riguarda la tenuta dei conti, l’Inps afferma che non esiste alcun allarme per il pagamento delle pensioni e delle prestazioni, anche se non nasconde che nel 2020 il   legislatore abbia demandato all’Istituto il finanziamento di alcune prestazioni Covid e al contempo le entrate contributive siano diminuite per effetto della crisi economica amplificata dalla pandemia. Tutto questo ha avuto effetto sull’assestamento di bilancio preventivo 2020 e sul bilancio di previsione 2021. Tuttavia, in ogni caso per il pagamento delle prestazioni si può fare ricorso a risorse dello Stato.

Viene da chiedersi, quindi, se la polemica non sia strumentale e politica, volta ad affossare l’attuale presidenza dell’Inps e a contestare le politiche sociali e di sostegno al reddito sostenute principalmente dal Movimento5Stelle. E’ sicuramente una polemica che indebolisce l’Istituto ed espone i lavoratori dell’Inps. E di questo “ringraziamo” Loy