Ieri, 21 luglio, le associazioni ambientaliste ed i lavoratori precari LSU LPU della Calabria si sono dati appuntamento sotto il consiglio regionale per provare a risvegliare la politica calabrese, sempre più comatosa, sulla situazione della nostra regione, sia per il gravissimo problema del precariato, che per la distruzione sistematica del territorio con legiferazioni che non rientrano nelle prerogative di questa giunta regionale.
I lavoratori, in particolare, hanno chiesto la stabilizzazione della loro posizione (che dura da oltre 16 anni), anche alla luce della prossima legge che prevede che, a partire dal 2016, si chiuda con la precarietà, con il risultato finale che vedrà altri lavoratori, che oggi sono diventati indispensabili per garantire i servizi nei vari comuni, buttati fuori dal lavoro ed inseriti nel circuito della disoccupazione.
La delegazione, tra le proteste di USB, è stata ricevuta dal capo di gabinetto della regione (gli assessori era ancora assenti), che come solito hanno provato anche questa volta ad imbrogliare le carte..
Infatti le risposte ai lavoratori sono state che i decreti sono già pronti per il pagamento e quindi per loro tutto a posto!!!!!
Ma la USB, a differenza delle altre sigle, conoscendo bene le cose della regione Calabria, ha tempestivamente effettuato una verifica, così il dirigente regionale è stato immediatamente smentito: i mandati di pagamento, infatti, erano fino ad ottobre, ma le disponibilità economiche coprono solo due mensilità!
Così, la regione, mentre era in corso il presidio, è stata costretta in diretta, grazie a USB, ad autorizzare la ragioneria alla modifica dei mandati, per effettuare immediatamente i pagamenti di almeno due mensilità.
Questo può accontentare altri, ma non USB, né tanto meno i lavoratori, perché non è possibile questuare ogni mese lo stipendio, l’unica cosa che ci farà stare tranquilli, è solo la stabilizzazione definitiva per tutti i precari Lsu-Lpu.
Nelle more, la regione ha comunicato di aver chiesto al governo nazionale uno sforamento del patto di stabilità, per sbloccare i fondi, al fine di permettere il pagamento dei mesi successivi.
Sentito telefonicamente l’assessore regionale, questi ha comunicato che a giorni ci sarà l’incontro al Mef per lo sblocco dei famosi 25 mln di €uro, che servono per pagare i precari della Calabria.
USB ha criticato decisamente questo atteggiamento, poiché è sembrato assurdo arrivare a fine luglio per avere un incontro che doveva essere fatto molto prima.
In conclusione, la USB giudica fortemente negativo il risultato minimo raggiunto (anche se ottenuto solo per l’attenzione di USB), per cui stabilirà con i lavoratori altre scadenze, anche nel mese di agosto se loro sono disponibili, perché per noi la lotta non si fermerà fino a quando non avremo raggiunto l’obiettivo della stabilizzazione.