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Umbria News dal Territorio

L'Usb vs. servizio idrico integrato: l'acqua è ancora bene pubblico?

Terni,

Tariffe aumentate in modo iperbolico, Sindaci assenti, sistemi di potere trasversali che vanno consolidandosi a spese dei cittadini. Riduzione degli orari di apertura degli sportelli, una crescente burocrazia e una spinta ad utilizzare internet per l’accesso ai servizi, senza considerare i molti anziani che non ne hanno accesso o conoscenza e che vengono così posti in forte difficoltà.

Il Servizio Idrico Integrato di fatto si sta depubblicizzando.
L'ingresso di Acea, che sta organizzando un cartello di gestione idrica e dei rifiuti in tutto il centro Italia, sta spostando gli equilibri tra i soggetti di questo settore.
Gli operatori privati, per loro natura, non hanno certo interesse al bene comune o alla salvaguardia della risorsa, ma mirano esclusivamente al profitto ed al risparmio.
Il partner privato di SII, la società Umbriadue s.c.a.r.l., le cui quote sono state acquistate da Acea alla fine del 2016, ha nominato come Presidente lo stesso soggetto che a breve ricoprirà anche la carica di Amministratore Delegato del SII. In pratica l'amministratore della società che concederà gli appalti dei lavori, sarà il dirigente della società a cui questi saranno affidati.
Questa, se non illegale, è quanto meno una pratica poco opportuna, da parte di una società che vive grazie ai soldi che i cittadini pagano con le bollette.

Acea sta dirottando il Servizio Idrico ad essere una semplice macchina produttiva, attenta solo a rispettare le tempistiche dettate dall'Autority per non incorrere in sanzioni, incurante della qualità del rapporto con i cittadini, delle difficoltà che questi incontrano nel doversi interfacciare con le nuove tecnologie e nel pagare bollette sempre più alte.

I Sindaci del nostro territorio sono completamente assenti, sia dal punto di vista politico che fisico.
Durante l'ultima delibera ATI 4 dell'aprile 2016, dove si votava per l'approvazione del metodo tariffario relativo al quadriennio 2016-2019, quindici sindaci su trentadue erano assenti. Nemmeno si sono degnati di andare ad alzare la mano o a dissentire. Questa loro assenza è gravissima e, oltre a significare una totale mancanza di rispetto per i cittadini, denota il completo abbandono del “bene pubblico acqua” da parte della politica.

Verrà tirata in ballo l'Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI), con le nuove restrizioni e obblighi e i nuovi "moltiplicatori tariffari", ma il fatto che conta è uno solo: l'acqua nel 2018 è aumentata ancora e a giugno è previsto un ulteriore aumento, che spezzerà le gambe delle famiglie e delle aziende, senza che i Sindaci del territorio, il Direttore Generale SII (nominato da ASM) o il Presidente (ex sindaco) abbiano battuto ciglio!

Si dirà che la SII ha istituito il Fondo di Solidarietà per le famiglie in stato di disagio socio-economico, ma il problema è che questi signori, che guadagnano svariate migliaia di euro al mese con le bollette dell'acqua, non si rendono conto che il disagio sta toccando tutti i cittadini, anche quelli che non rientrano nel Fondo.

Nel frattempo Acea, come un avvoltoio, attende che i soggetti pubblici collassino, per avventarsi su di loro e banchettare.

Come sindacato denunciamo questo stato di cose con determinazione e ci adoperiamo affinché i cittadini sappiano quello che sta succedendo e che i politici si sveglino e si assumano quelle che sono e restano le loro responsabilità.

Ricordiamoci che nel giugno 2011 ventisei milioni di italiani sono andati a votare per l’acqua pubblica.
In Italia purtroppo, troppo spesso, si tende a dimenticare.


USB Federazione Provinciale di Terni